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BUON NATALE, SILENT NIGHT

In una fredda e nevosa vigilia di Natale del 1818 il pastore Joseph Franz Mohr camminò a piedi per tre chilometri dalla sua casa nel villaggio austriaco di Oberndorf bei Salzburg per incontrare il suo amico Franz Xaver Gruber, nella vicina città di Arnsdorf bei Laufen. Mohr portò con sé una poesia che aveva scritto circa due anni prima. Aveva un disperato bisogno di un canto natalizio per la messa di mezzanotte della vigilia di Natale, che si sarebbe tenuta dopo poche ore. Sperava che il suo amico, un insegnante di scuola che era anche maestro del coro e organista della chiesa, potesse mettere in musica la sua poesia. Per quanto possa sembrare sorprendente, Franz Gruber compose la melodia "Stille Nacht" per Mohr in poche ore in quel 24 dicembre 1818.

L’inondazione del fiume Salzach (lo stesso di Salisburgo) aveva messo fuori servizio l'organo della chiesa, quindi Gruber compose la musica per chitarra. Poche ore dopo che Gruber finì la sua partitura, lui e Mohr si trovarono davanti a fedeli nella chiesa di San Nicola a Oberndorf per eseguire il brano appena composto. Alcune voci del coro locale li hanno sostenuti e i suoni del nuovo canto natalizio hanno rotto il silenzio di quella "Stille Nacht".

Per molti anni nella seconda metà del XIX secolo, quando il canto stava cominciando a diventare più popolare, molti presumevano che la melodia fosse stata composta da un musicista famoso, forse Beethoven, Haydn o perfino Mozart. Sebbene Gruber avesse fatto una dichiarazione scritta come compositore prima della sua morte nel 1863, i dubbi persistettero nel XX secolo. La questione è stata risolta solo diversi anni fa, quando è stato autenticato un arrangiamento di "Stille Nacht" di mano di Joseph Mohr. Nell'angolo in alto a destra dell'arrangiamento Mohr aveva scritto le parole: «Melodie von Fr. Xav. Gruber».

In Austria "Stille Nacht" è considerato un tesoro nazionale. Tuttavia il brano, "Silent Night" o Stille Nacht che si dica, gode di una posizione di privilegio tra i canti natalizi di tutto il mondo, non importa come si chiami o in quale lingua possa essere eseguita. Nel 1914 ha anche fermato la prima guerra mondiale per un giorno.

Gli autori, note biografiche

Franz Gruber nacque il 25 novembre 1787 nella città austriaca di Hochburg. Divenne insegnante e successivamente si trasferì ad Arnsdorf. Le stanze in cui visse e lavorò sono ancora visibili al secondo piano della scuola di Arnsdorf. Gruber ha messo al mondo una dozzina di figli da tre mogli diverse! Nel 1839 la famiglia Gruber lasciò Arnsdorf per Hallein, appena a sud di Salisburgo. La sua tomba ora si trova accanto all'ex casa della famiglia ed è adornata con un albero di Natale ogni dicembre.

Joseph Franz Mohr nacque illegittimo l'11 dicembre 1792 a Salisburgo. Divenne sacerdote cattolico nell'agosto 1815 (solo dopo aver ricevuto la speciale dispensa papale allora richiesta per le persone illegittime che entravano nel sacerdozio). L'ultima dimora di Mohr si trova nella piccola stazione sciistica alpina di Wagrain, dove morì in povertà nel 1848. Ha donato la sua modesta fortuna terrena per l'educazione dei bambini della comunità. Oggi la Joseph Mohr School si erge come un degno memoriale, a pochi metri dalla tomba dell'uomo che ha scritto le parole ascoltate in tutto il mondo.

Il paese e la Chiesa non ci sono più

Il fiume Salzach (che attraversa anche la vicina Salisburgo), ha la tendenza a inondare. Per questo motivo, negli anni '20 l'intera città di Oberndorf è stata trasferita in un luogo meno soggetto a inondazioni a circa 800 metri a monte. Nello stesso periodo fu costruita una nuova chiesa parrocchiale e una piccola cappella commemorativa, la Stille-Nacht-Gedächtniskapelle, che sostituì l'originale Nicola-Kirche.

I tanti che hanno cantato Silent Night

In tanti hanno cantato Silent Night. Curiosando su iTunes, abbiamo trovato: Michael Bublé, Mariah Carey, Mina, Frank Sinatra, Valerio Scanu, Susan Boyle, Daniele Magro, Rod Stewart, Annie Lenox, Bing Crosby, Il Volo, Lucino Pavarotti, Irene Grandi, Sinéad O’Connor.

Silent Night cantata da Zucchero

Un salto contemporaneo dovevamo compierlo, così abbiamo ricordato come Zucchero Fornaciari si sia cimentato nel canto natalizio austriaco, tradotto in italiano. In rete si trova la sua esibizione, datata 2021, eseguita con una chitarra acustica; e il cerchio si chiude. La fotografia che proponiamo porta la firma di Giovanni Gastel ed è contenuta nel libro “The People I Like”.

Il fotografo Giovanni Gastel

Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, ultimo di sette figli. La sua carriera di fotografo inizia in un seminterrato a Milano verso la fine degli anni ’70, dove Gastel, giovanissimo, trascorre i suoi lunghi anni di apprendistato scattando foto ed imparando le tecniche base di un mestiere che l’avrebbe poi portato al successo. Tra il ’75-‘76 lavora per la prestigiosa casa d’aste londinese Christie’s, mettendo in pratica ciò che aveva appreso.

La svolta della sua carriera arriva nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda: dopo la pubblicazione della sua prima natura morta sulla rivista italiana “Annabella”, nel 1982, inizia a collaborare con Vogue Italia e, poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini -Direttore di Edimoda- e Gisella Borioli, con Mondo Uomo e Donna.

Tra gli anni ’80 e i ’90, la carriera di Gastel nel mondo della moda esplode parallelamente al boom del “Made in Italy”. In quegli anni, Gastel sviluppa campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo e molte altre. Il successo nel suo paese lo porta anche a Parigi -dove negli anni ’90 lavora per marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain- nonché nel Regno Unito e in Spagna.
Sebbene la sua carriera inizia nel mondo della moda, Gastel (fotografo e, al contempo, anche poeta) capisce rapidamente che il suo impulso d’espressione necessita anche di progetti con fini prettamente artistici. La consacrazione artistica non tarda ad arrivare e, nel 1997, la Triennale di Milano gli dedica una personale curata dal grande critico d’arte, Germano Celant. La mostra lancia Gastel ai vertici dell’élite fotografica mondiale e il suo successo professionale si consolida così tanto che il suo nome che compare su riviste specializzate accanto a quello di mostri sacri della fotografia Italiana come Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di leggende internazionali come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.
Il successo professionale apre le porte ad un altro lato del repertorio fotografico di Gastel che fino alla fine degli anni 2000 era rimasto inesplorato: il Ritratto. Negli ultimi anni, Gastel si scopre appassionato di questo ramo della fotografia e, come sempre ha fatto nella sua carriera, vi si immerge totalmente. Il suo lavoro culmina in una mostra al Museo Maxxi di Roma nell’anno 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lo stesso Gastel ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera. Alcuni dei ritratti degni di nota includono Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle e Marco Pannella.
Giovanni Gastel ci ha lasciato il 13 marzo 2021

Le fotografie

Silent Night Chapel in Oberndorf
Zucchero Fornaciari fotografato da Giovanni Gastel

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