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BUON COMPLEANNO PAOLO

Ci rivolgiamo a lui per nome, come si farebbe con un amico; ma non può essere diversamente, visto che chi compie gli anni ha camminato sulle stelle, in assenza di gravità. Oggi è il compleanno di Paolo Nespoli, astronauta. Per anni ne abbiamo seguito le gesta con le idee all’insù, oltre il cielo e le nuvole. Ci sembrava impossibile vederlo leggero dentro le navicelle, eppure non lo abbiamo invidiato, perché lo spazio è per pochi: ci vuole il fisico e la testa, almeno così pare. Leggendo la sua biografia, si scoprono un’alternanza di incertezze a costellare una vita rigida, difficile, priva di slanci, partita da lontano. Dove si è formato il Paolo astronauta? In oratorio? Al liceo? O forse durante la vita militare? Ecco, sì; ci appare evidente come lui sia sempre stato in grado di gestire le pressioni, le emergenze, i dubbi, anche le sconfitte (poche, potremmo dire). Lassù, in orbita attorno alla terra, non possono esistere incertezze e nemmeno distrazioni: fuori c’è il nulla, un silenzio cosmico pronto ad avvolgerti per sempre; i problemi non devono esistere.

La vita corre, lo sappiamo bene; e un giorno ci voltiamo indietro accorgendoci come il tempo sia compresso, indefinibile, con solo i ricordi (idealizzati) a emergere ogni tanto. Rimangono gli incontri, quelli essenziali, con i quali siamo riusciti a salvarci, svoltando nella nostra vita. Tra il Nespoli terreno e quello stellare di mezzo c’è una donna, Oriana Fallaci. Non vogliamo sapere cosa sia esistito tra di loro, e nemmeno il come: non sarebbe elegante. Certo è che Paolo ha cambiato passo e anche orizzonte. Forse pure lui ha iniziato a guardare in alto, dove noi volgiamo gli occhi solo per sperare nel meglio. E’ bello vedere che in mezzo a tanta scienza, tra terra e cielo, abbia trovato spazio il cuore e pure un sentimento umano.

Ringraziamo Gabriele Rigon per le immagini che ci ha voluto dedicare

Paolo Nespoli, note biografiche

Non potevamo mettere tutto, sarebbe mancato lo spazio e soprattutto la competenza di chi scrive. Nelle righe che seguono, s’incontra un Nespoli terreno e un altro nello spazio. Le fonti sono state il sito ufficiale dell’astronauta e quello dell’ ESA European Space Agency, che consigliamo di consultare.

https://www.astropaolo.space/it
https://www.esa.int › Space_in_Member_States › Italy

Paolo Nespoli nasce il 6 aprile del 1957 a Milano e cresce a Verano Brianza, dove passa l’infanzia e l’adolescenza tra le scuole e l’oratorio locale, vero perno della formazione di tanti ragazzi di quegli anni.
Frequenta la Scuola Materna, le Scuole Elementari e le Scuole Medie Statali a Verano Brianza, per poi proseguire con il Liceo Scientifico Statale a Desio, nella sezione staccata del “Paolo Frisi” di Monza (ora sede autonoma col nome di Liceo Statale Scientifico e Classico “Ettore Majorana”).
Alla fine del liceo s’iscrive alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, che frequenta per qualche mese prima di decidere di fermarsi per capire veramente “cosa fare da grande”.

Nel 1977 viene chiamato al Servizio Militare di Leva e, facendo seguito alla sua domanda, è mandato alla Scuola Militare di Paracadutismo (SMIPAR) di Pisa. Dopo aver completato l’addestramento di base al Centro Addestramento Reclute (CAR), frequenta il Corso di Paracadutismo e ottiene il Brevetto di Paracadutismo Militare nel febbraio 1978.
Invece di essere destinato ai reparti operativi, è selezionato come Aiuto Istruttore di Paracadutismo (AIP) e rimane in forza alla palestra della SMIPAR dove, per il restante servizio di leva, coadiuva i sottufficiali Istruttori di Paracadutismo nei corsi di formazione degli allievi paracadutisti, prima come caporale e poi caporalmaggiore istruttore.
Alla fine del servizio militare obbligatorio nel novembre 1978, decide di raffermarsi, ottiene il grado di sergente e inizia la carriera nell’Esercito Italiano come sottufficiale Istruttore di Paracadutismo, funzione che mantiene fino al dicembre 1979 quando, dopo aver risposto ad un bando di concorso per un reclutamento speciale di Incursori dell’Esercito, transita come Allievo Incursore nei ranghi del 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti.

Nel settembre 1982, in seguito alla strage di Sabra e Chatila a Beirut, Libano, e alla costituzione del Contingente Italiano della Forza Multinazionale di Pace (ITALCON), è inviato a Beirut come operatore della Compagnia Incursori col grado di sergente maggiore. Nei primi due mesi opera di supporto ai vari punti di controllo nei campi palestinesi e all’aeroporto, e lavora con il Nucleo Bonifica per la messa in sicurezza degli ordigni esplosivi delle mine disseminate ovunque. Passa poi alle dipendenze del Comando di Contingente dove lavora per l’"Ufficio Arabo", ufficio che, in diretto supporto al Comandante di Contingente Generale Franco Angioni, sotto il coordinamento del Capitano Corrado Cantatore, cura le operazioni di collezione e gestione delle informazioni operative così come la gestione della stampa e della comunicazione in generale. Rimane in questa funzione fino al rimpatrio del Contingente, avvenuto nel febbraio 1984.

La sua formazione di incursore unita all’esperienza operativa a Beirut, in un contesto instabile di rischio costante ma anche estremamente stimolante, gli permette di affinare le sue elevate capacità di adattabilità, problem solving e di sviluppare una flessibilità di approccio che si rivelerà fondamentale per il futuro.

Come parte dei suoi incarichi a Beirut, scorta i numerosi giornalisti italiani e stranieri che vengono in visita al Contingente Italiano. Tra questi spicca Oriana Fallaci, che compirà numerosi viaggi sia di visita a Beirut che al Contingente Italiano. Tra i due si instaura una profonda stima professionale e personale, al punto che, sulla nave che lascia Beirut al ritiro del contingente, lui le confessa che il suo sogno di bambino era di “fare l’astronauta”: e lei lo stimola a cercare di realizzarlo.

Nel frattempo vince il concorso per diventare ufficiale dell’Esercito e nel giugno del 1984 diventa Sottotenente, viene assegnato per i necessari corsi di aggiornamento e formazione dapprima alla Scuola Militare di Applicazione di Torino e poi alla Scuola di Fanteria e Cavalleria di Cesano. Nell’aprile del 1985, convinto della necessità di un cambiamento e finalmente cosciente delle sue capacità fisiche e psicologiche, decide di perseguire il sogno di diventare astronauta.

Paolo Nespoli nello spazio
Dal 23 ottobre al 7 novembre 2007 Paolo Nespoli ha volato come specialista di missione a bordo dello Space Shuttle Discovery con il volo STS-120 per la Stazione Spaziale Internazionale. Nel novembre 2008, Paolo Nespoli è stato assegnato al suo secondo volo nello spazio. La Spedizione 26/27, una missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale, è stata lanciata il 15 dicembre 2010. In qualità di ingegnere di volo, i suoi compiti durante la missione comprendevano la conduzione di esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche, nonché l'esecuzione di attività educative. Dopo aver passato 159 giorni nello spazio, è rientrato a Terra il 24 maggio 2011.
Paolo è partito il 28 luglio a bordo della Soyuz MS-05 per la sua terza missione, grazie ad un contratto bilaterale tra la NASA e l'Agenzia Spaziale Italiana che coinvolge gli astronauti dell'ESA. È atterrato il 14 dicembre 2017 dopo 139 giorni nello spazio. Con 313 giorni nello spazio totali attraverso le tre missioni, Paolo è il secondo astronauta ESA con più esperienza.

Gabriele Rigon, la fotografia, la passione, il sogno.

Lo incontriamo spesso, Gabriele Rigon, almeno dove la carovana della fotografia porti con sé contenuti degni di nota. Lui lì è presente, con assiduità; e come un vecchio amico appare all’improvviso, senza clamori: sempre attivo ed entusiasta. Di volta in volta, ci fa vedere i suoi ultimi lavori e noi ne rimaniamo meravigliati, quasi non possa essere possibile che lui, Gabriele, sia stato in grado di rinnovarsi. Sempre.
L’errore è il nostro, per carità; e non riguarda solo la valutazione degli scatti. Piuttosto dimentichiamo chi sia Rigon e cosa rappresenti per lui la fotografia. Da quando ha iniziato, nello studio del nonno paterno, la sua mente ha acceso un sogno, alimentato dalla passione. Siamo così costretti a renderci conto come per lui esista una vita parallela che diviene tra le idee, nella continua congettura dell’immagine che sarà. Incontrandolo, questo non traspare subito, e percepiamo unicamente l’amico, il compagno di ventura, quasi l’amatore della porta accanto. Sì perché per lui non esistono ambizioni o momenti d’orgoglio, bensì solo quelle visioni, allungate di tempo, che si mescolano nell’ossessione di dover fotografare, di volerlo fare. A pensarci bene, quell’amico abita sempre altrove; e sarebbe bello lasciarlo parlare, ascoltarlo a fondo, facendogli vincere quella timidezza innata che diventa anche umiltà. Ci verrebbe offerta la possibilità di visitare un giardino incantato, di fiori, luci, bellezza. Lì non è facile entrarvi, e nemmeno soggiornarvi a lungo. Occorrono passione e capacità di sognare. Non è da tutti.

Gabriele Rigon, note biografiche

Nato nel 1961, Gabriele Rigon è stato un pilota di elicotteri e un “Combat Camera” dell’Esercito. Ha cominciato a scattare fotografie durante le missioni militari di pace che l’hanno portato in molte delle zone calde del nostro pianeta, quali la Namibia, il Kurdistan, l’Albania, la Somalia, i Balcani, il Libano, l’Iraq e l’Afganistan.
Considerato un eclettico, spazia dal reportage di guerra al nudo femminile, dalla moda allo spazio, non a caso ha lavorato sei anni per conto dell’Agenzia Spaziale Europea al seguito dell’Astronauta italiano Paolo Nespoli. Lui stesso afferma che la fotografia è uno strumento straordinario, e racconta che solo la fotografia gli ha permesso di trovarsi, nell’arco di tempo inferiore a un mese, a Kabul per documentare la guerra, a Houston per raccontare l’addestramento degli astronauti, e a Milano durante la “Fashion Week” per raccontare il mondo della bellezza e dell’effimero.
Cultore della fotografia, affermatosi a livello nazionale e internazionale soprattutto per la sua interpretazione della bellezza femminile, è stato, ed è, docente in numerosi workshop, sia in Italia che all’estero. Ha inoltre tenuto molte “Lectio” di fotografia in diversi atenei, tra cui l’Università IUAV di Venezia e la Triennale di Milano.
Negli ultimi quindici anni i suoi interessi fotografici si sono spostati alla moda, allo studio del corpo e della bellezza femminile.
Ha pubblicato sei libri fotografici, realizzando anche oltre sessanta copertine di libri. Ha esposto in decine di mostre fotografiche e le sue fotografie sono state pubblicate sulle riviste di tutto il mondo.
La sua attenzione si rivolge in particolare alla figura femminile, ispiratrice sia di forma, sia di erotismo. Gabriele considera il corpo femminile seducente e irresistibile, forse una delle espressioni più belle della natura.
Oggi dedica tutto il suo tempo alla fotografia, alternando progetti personali al lavoro nell’ambito della moda e dell’insegnamento della fotografia. Nel corso del 2017 ha esposto in tre mostre fotografiche, realizzando un altro libro, sempre dedicato alla bellezza femminile.

Le fotografie

31 maggio 2007. Addestramento al Neutral Boiancy Laboratory – Houston. Ph. Gabriele Rigon
20 agosto 2006. All'interno dello shuttle Discovery. Ph. Gabriele Rigon.

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