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PASSEGGIANDO PER GIUGNO

News di approccio, quella di oggi: con un po' di fotografia e molti ricordi, come sempre del resto. Le ricorrenze fanno uno strano effetto: alle volte muovono la nostalgia, in altre occasioni idealizzano l'accaduto. Tutto sembra “arrotondarsi” nel passato e forse è lì il segreto per il quale alcune immagini diventano icone.
Iniziamo a camminare per questo Giugno così difficile, partendo dalla notizia forse più importante: il 2 giugno 1946 nasce la Repubblica Italiana. Con un referendum istituzionale, gli italiani votano il passaggio dalla monarchia alla repubblica (12.717.923 voti contro 10.719.282); Umberto II di Savoia lascia il paese.
Ne abbiamo parlato gli anni scorsi, ripescando la fotografia simbolo di quel momento: quella che ritrae una giovane donna sorridente, che sbuca fuori da una pagina del Corriere della Sera. L’immagine fu pubblicata per la prima volta il 15 giugno del 1946 sulla copertina del settimanale Tempo, il periodico fondato nel 1939 da Alberto Mondadori sull'esempio di Life. Ne era l’autore Federico Patellani.

Per l’Italia fu un grande cambiamento, che avvenne dopo ottant’anni di monarchia, due guerre mondiali, un conflitto civile. Le tensioni rimasero ancora alte, anche se poi eravamo di fronte alle prime elezioni realmente “politiche”. Dopo nascerà la costituzione, per una nazione che doveva ripartire. Un po’ come oggi.
Tanti auguri Italia.

Tanti auguri Marilyn

Il 1° giugno 1926 nasce Los Angeles Norma Jean Baker, universalmente nota come Marilyn Monroe. Donna fragile, dall’infanzia infelice, Marilyn viene travolta dal successo e la sua vita, tumultuosa e affettivamente instabile, culmina nel 1962 con una morte prematura e ancora in parte misteriosa. Fra i suoi successi, Gli uomini preferiscono le bionde, A qualcuno piace caldo, e Quando la moglie è in vacanza.
Marylin viene ricordata ancora oggi per via di una bellezza “composita”, dove la sensualità si sommava a un atteggiamento infantile; una sorta di bipolarità ammaliante, di cui lei stessa era madre e figlia, serva e padrona.
Chi era Marilyn Monroe? Forse una dea sacrificale, che per un periodo ha sfruttato, da opportunista, la propria sensualità. È con Marilyn che nasce tutta la terminologia legata al sex symbol. Del resto, non era nemmeno glamour, perché lì si va in un limbo indefinito: dove le donne offrono di sé una dimensione irreale, per lo più quasi irraggiungibile. Marilyn Monroe era sexy di natura e oltretutto “le piaceva di piacere”; atteggiamento che non teneva nascosto. Lei sommava queste cose con comportamenti immaturi, quasi infantili: il che ha generato una sorta di bomba esplosiva, che la contraddistingueva.

Giugno 1985, la copertina del National

Nel dicembre del 1984, girando per un campo profughi in Pakistan, il fotografo di National Geographic Steve McCurry realizzò uno dei ritratti fotografici più famosi al mondo: la ragazza afghana dagli occhi verdi. 

Il ritratto di McCurry pubblicato sulla copertina di National Geographic nel giugno del 1985, fu scattato su pellicola Kodachrome, utilizzata per decenni da McCurry e da molti altri professionisti dello scatto. Nel giugno 2009 la Kodak annunciò che avrebbe ritirato la pellicola dal mercato, e chiese a McCurry di esporre uno degli ultimi rullini dell’emulsione. Le immagini di quel rullino saranno donate al George Eastman House Museum di Rochester (New York).
La ragazza Afgana è rimasta sconosciuta fino al 2002, quando, dopo 17 anni, McCurry decise di provare a darle un nome, rintracciandola in un Afganistan ormai differente.
Ne è nato un articolo del National Geographic, dove si legge quanto accaduto fino al momento dell'identificazione della ragazza. Nel Gennaio del 2002 il team della National Geographic e McCurry tornarono in Pakistan per cercare la ragazza dagli occhi verdi. Mostrarono l'immagine nelle vicinanze del campo profughi, ancora esistente, dove la fotografia era stata scattata. Un uomo disse di sapere chi era la ragazza nella foto. Era rientrata Afghanistan anni prima, e viveva tra le montagne vicino a Tora Bora. McCurry, la riconobbe al primo impatto. Il tempo e le difficoltà avevano cancellato la sua gioventù, ma negli occhi la luce era la medesima.

1984 e il Grande Fratello

Il 6 giugno 1949 viene pubblicato il romanzo 1984, di George Orwell. Già dal titolo s’intuisce come il libro avesse un carattere futuribile ed in effetti qualcosa ha indovinato.
Il Grande Fratello non è solo una trasmissione televisiva, bensì anche (e soprattutto) un personaggio letterario: del romanzo di Orwell, appunto. Lui detiene il potere assoluto e nessuno l’ha mai visto di persona. Domina un sistema totalitario, composto da una massa di sudditi. Nessuno può sfuggire al suo controllo, perché delle telecamere sorvegliano continuamente città, abitazioni, locali: questo giorno e notte. Forse chi guarda la trasmissione televisiva gradisce vestire i panni di quel dittatore, oppure nel farlo suffraga il fatto che possa esistere un “potere occulto”; sta di fatto che il romanzo trae uno dei suoi significati proprio dall'essere lungimirante. E credibile.

Il giorno più lungo

«Per gli Alleati e per la Germania sarà il giorno più lungo. Il giorno più lungo», così disse Rommel sulle spiagge della Normandia pensando allo sbarco imminente. Lui si era occupato della fortificazione di quella costa, convinto com’era che l’attacco sarebbe avvenuto proprio lì, nel punto più largo della Manica. Nel film intitolato appunto “Il Giorno più Lungo”, l’attore che impersona lo stratega tedesco, afferma: «Tutti pensano che gli alleati ci attaccheranno a Dunkerque; io, invece, se fossi in loro, colpirei qui, in Normandia, e col brutto tempo».

Il 6 Giugno 1944 Robert Capa (futuro fondatore dell’agenzia fotografica Magnum), allora trentenne, era uno dei quattro fotografi autorizzati a imbarcarsi con la prima ondata di assalto alle spiagge in Normandia. Era stato incaricato a documentare lo sbarco dalla rivista LIFE. Il mezzo da sbarco lo catapultò a trenta metri dalla spiaggia e Robert saltò in acqua con 2 macchine fotografiche al collo. Per novanta minuti documentò uno dei momenti più cruenti della storia dell’umanità.
Capa scattò centosei immagini. Tornato a Londra, il laboratorio di Life sbagliò lo sviluppo dei negativi: ne rimasero solo undici; sfuocati, mossi, male esposti, danneggiati, ma incredibilmente veri.
Ricordiamo che il giorno più lungo, 6 giugno 1944 è anche un libro di Cornelius Ryan, pubblicato per la prima volta nel 1959. Racconta la storia del D-Day. Dallo stesso è tratto l’omonimo film, dal cast eccezionale.

Il pugno fantasma

Il 7 Giugno 1967 Sports Illustrated pubblica un servizio sull'incontro Muhammad Alì vs Sonny Liston. La foto che proponiamo è di Neil Leifer e la si può trovare ancora appesa in qualche bar di periferia. Si riferisce a un incontro durato pochissimo (un minuto). Alì, al centro, domina la vittima, la provoca, la irretisce. Molti dicono stesse incitando l'avversario ad alzarsi, ma la composizione dell'immagine vince sul resto: anche sulle dicerie che parlavano di un incontro truccato (Pugilato scommesse? Mafia?). Alì è il Perseo, l'eroe con l'arma, il personaggio epico che sconfigge l'avversario. Nell'immagine non c'è retorica, né bene o male: solo il destino; quello che Omero avrebbe potuto descrivere tanti anni prima.

La partita del secolo

Adesso lasciamo che parlino i ricordi, almeno quelli dei più anziani. Il 17 Giugno 1970, allo stadio Atzeca (in Messico), si giocava la partita del secolo: Italia – Germania 4-3. Molti di noi erano piccoli, allora: tanto. La tremolante televisione in Bianco Nero avrebbe trasmesso l'incontro a notte fonda e già strappare un permesso così grande era stato difficile (vivevamo i tempi di Carosello, che scandiva il passaggio dalla veglia al sonno!). Ma Nando Martellini (la voce della partita) lo ricordiamo bene: soprattutto dopo il gol di Rivera, l'ultimo. Io c'ero, e lo sto dicendo con orgoglio.

The Blues Brothers

Il 20 Giugno 1980 esce nelle sale il film The Blues Brothers. Inutile parlare della pellicola, perché molti l'hanno vista decine di volte. Tra l'altro il movie ha un primato difficilmente eguagliabile: durante la trama si sviluppa l'inseguimento automobilistico più grande della storia del cinema. Ma il film ha altre “eccellenze”, essendo ricco di musicisti, cantanti famosi e di comparse altrettanto di valore: un impiegato dell'Ufficio delle Tasse è Steven Spielberg (il famoso regista); uno dei poliziotti coinvolto nell'inseguimento è John Landis (il regista del film). Lui sarà anche uno dei poliziotti della scena finale. Per finire la bionda corteggiata da Dan Aykroyd presso un distributore di benzina era Twiggy, la modella inglese: forse la prima del filone “anoressico”.

Nasce Beamont Newhall

Il 22 Giugno 1897 nasce Beamont Newhall. Lui può essere considerato uno dei più grandi esperti mondiali circa la storia della fotografia. Ha organizzato mostre ed è stato autore di studi particolareggiati sulle metodiche “storiche” circa la produzione di immagini.
Lo salutiamo con affetto, essendo, il suo libro, una delle fonti più importanti della nostra rubrica.

Mark Riboud

Il 24 Giugno 1920 nasce Mark Riboud. Fotogiornalista, francese di nascita, trae ispirazione (manco a dirlo) da Henri Cartier Bresson. E' diventato membro dell’agenzia Magnum fino dagli anni 70 e ha prodotto diversi reportage sul mondo orientale (Cina e nazioni limitrofe). Famosa è la fotografia proposta sopra. Siamo negli Stati Uniti, a Washington, il 21 ottobre 1968, durante una marcia pacifista contro la guerra in Vietnam.

Salutiamo, a fine articolo, i tanti amici della zona emiliana colpita dall’inondazione. Ovviamente il pensiero va a tutti quanti stanno soffrendo l'imprevedibilità della natura.

Le fotografie

Federico Patellani. Fotografia pubblicata per la prima volta il 15 giugno del 1946 sulla copertina del settimanale Tempo, il periodico fondato nel 1939 da Alberto Mondadori sull'esempio di Life.
Copertina del National Geographic giugno 1985. Ph. Steve McCurry

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