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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da Leggere. Oggi incontriamo “Un Tempo un Luogo”, racconti di fotografia; a cura di Alessandra Mauro (Edizioni Contrasto). Si tratta di undici storie, tutte nate da immagini. Ogni racconto è introdotto da una descrizione che definisce i contesti, spiegandone le ragioni. Le narrazioni sono ordinate su base temporale: si parte da Lewis Carroll (1855), per arrivare ad Antonio Tabucchi (2011).

Alcuni autori li avevamo già incontrati. Di Eudora Welty ricordiamo come abbia diviso la sua vita in due ambiti: prima la fotografia, poi la scrittura. Lei aveva usato la macchina fotografica per diversi anni, investendo però le proprie energie creative nella scrittura. Un giorno smise di fotografare. Molti la consigliarono affinché tornasse sui suoi passi, ma lei rispondeva sempre: “Ho fatto quello che dovevo fare; ho detto quello che dovevo dire". Ha scritto “Le mele d’oro”, edito in Italia da Racconti.
Anche di Italo Calvino abbiamo già parlato, riferendoci a “Gli amori difficili”, una raccolta quindici novelle scritte fra il 1949 e il 1967, molte delle quali furono pubblicate per la prima volta nel 1958. L’avventura di un fotografo, una delle 15 novelle, narra la vicenda di Antonino Paraggi, un fattorino con l’atteggiamento mentale da filosofo; lui, incredulo di fronte alla mania fotografica dei suoi amici, cerca di darsene una spiegazione plausibile, rimanendone alla fine a sua volta vittima.
Luigi Capuana l’abbiamo incontrato nel giorno della sua nascita: lui era un valente fotografo, di livello autoriale; oltre che letterato, ovviamente. Il suo “Atelier” di Mineo (paese natale) era quasi un rifugio, dove lui poteva sperimentare, lontano dalle tensioni letterarie. Ecco, sì: Capuana ha “verificato” lo strumento del Click e le sue possibilità: prima, dopo e durante lo scatto; diventando un personaggio influente e coinvolgente.

Un tempo, un luogo
Racconti di Fotografia, Edizioni Contrasto
(Sinossi, dal sito ufficiale dell’editore)

Un tempo, un luogo, a cura di Alessandra Mauro, è un’antologia in cui sono raccolte undici storie di diversi autori, nate da immagini che, come suggestione o pretesto, hanno ispirato chi le ha scritte. La particolarità di questi testi, e di queste immagini, è che si tratta di fotografie. Italo Calvino, Luigi Capuana, Lewis Carroll, Raymond Carver Arthur Conan Doyle, Julio Cortázar, Daphne Du Maurier, Antonio Tabucchi, Michel Tournier, Eudora Welty e Virginia Woolf: i loro testi sono presentati in ordine cronologico, cominciando con un fulminante “esercizio di stile” di Lewis Carroll del 1855, fino a un altrettanto straordinario esercizio di Antonio Tabucchi del 2011, in cui una delle immagini più celebri della storia della fotografia, l’autoritratto da annegato di Hippolyte Bayard del 1840, gli ispira una lettera che lo stesso fotografo avrebbe potuto scrivere in quel turbolento anno in cui intorno alla nascita della fotografia e al suo brevetto si decidono le sorti di celebri personaggi e la diffusione del nuovo linguaggio. In questo modo, dal primo all’ultimo testo dell’antologia, si compie una sorta di circolo, cronologico e tematico. Ogni racconto affronta infatti una delle possibili suggestioni che la fotografia può proporre.

Fin dalla sua nascita, la fotografia ha affascinato molti scrittori. Mentre alcuni si sono cimentati direttamente con la macchina fotografica, la maggior parte ha assorbito il fascino misterioso e ambiguo dell’immagine fotografica inserendola nella scrittura. In questa raccolta di racconti la fotografia assume di volta in volta sfumature e ruoli diversi. Compare nel testo di Luigi Capuana come il simulacro di un amore passato che sfugge al controllo suscitando gelosia; è l’indizio del colpevole nel racconto di Arthur Conan Doyle della prima indagine di Sherlock Holmes. Si fa gioco di parole in una divertente e arguta riflessione di Lewis Carroll; è il ritratto dettagliato di Virginia Woolf della celebre prozia fotografa Julia Margaret Cameron, una delle ritrattiste più famose di tutti i tempi. Diventa protagonista della storia nella figura del piccolo fotografo di paese nel racconto di Daphne Du Maurier e nel fotografo, più celebre, del testo di Julio Cortázar che ha ispirato Blow Up. E ancora, è protagonista di un breve e fulminanteapologo, dall’inconfondibile scrittura secca e asciutta, di Raymond Carver. Mentre in Italo Calvino la riflessione è sul senso stesso della fotografia nelle idee del protagonista. Infine, la fotografia è strumento d’indagine e di racconto, insieme alla scrittura, per Eudora Welty e soggetto di un gioco letterario: una lettera che Antonio Tabucchi immagina venga scritta da uno degli inventori, Hyppolite Bayard. Pretesto per una trama narrativa, spunto di riflessione sull’identità, metafora del progresso e del futuro che ci attende: la fotografia è ispirazione e tema per la nostra vita.

La fotografia

Copertina del libro “Un Tempo un Luogo”, racconti di fotografia; a cura di Alessandra Mauro (Edizioni Contrasto).

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