FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Non è lunedì, ma ci rivolgiamo ugualmente alla “Fotografia da Leggere”. Una parentesi ospedaliera ha impedito la quotidianità delle notizie (recupereremo in qualche modo) e ci piace significare il periodo con un libro appena letto, dalla forza narrativa profonda, da grande classico. Stiamo parlando di “Gli anni”, di Annie Ernaux (L’Orma editore).
La fotografia? Sì, nel volume c’è anche essa, eccome; ma lo diciamo sottovoce, per non diluire il valore di un’opera che, come dice il Corriere della Sera, risulta tra le più cruciali del nostro tempo.
Andiamo con ordine. La prima riga del romanzo recita queste parole: «Tutte le immagini spariranno»; l’ultima: «Salvare qualcosa del tempo in cui non saremo mai più». E Annie compie un’opera di salvataggio, con una trama che ripercorre la storia francese, e non solo, dal dopoguerra fino ad oggi.
La veste del racconto è autobiografica e il ritmo narrativo, nelle varie fasi storiche, è scandito da una fotografia e dal ricordo di alcuni pranzi consumati con i parenti stretti durante le domeniche. Le immagini sono raccontate con cura, quasi a farcele scorgere; e il soggetto è sempre l’autrice. Ogni istantanea riporta luogo, data e, nella parte descrittiva, anche l’autore.
Dobbiamo dire che all’inizio del volume ci siamo commossi, riconoscendo il periodo storico e anche i contenuti dei pranzi di famiglia. Subito dopo è emersa una forma di sgomento, perché come si legge all’inizio: «Abbiamo solo la nostra storia ed essa non ci appartiene» (José Ortega y Gasset).
Già, occorre salvare un tempo; ma proprio oggi ci accorgiamo come chi scrive, di persona, sia l’ultimo testimone di fotografie e film (8 mm) dei tempi andati, per quanto attiene la sua prossimità. Possiamo mostrare tutto, raccontarlo; ma manca l’interlocutore coerente, coevo con i fatti. Peccato, Annie ha ragione: «Tutte le immagini spariranno».
“Gli anni” di Annie Ernaux, sinossi
«Tutta la forza critica che chiediamo a un romanzo è qui,
in uno dei libri cruciali del nostro tempo.»
Corriere della Sera
Come accade che il tempo che abbiamo vissuto diviene la nostra vita? È questo il nodo affrontato da Gli anni, affresco autobiografico e al contempo cronaca collettiva del nostro mondo dal dopoguerra a oggi, nodo sciolto in un canto indissolubile attraverso la magistrale fusione della voce individuale con il coro della Storia. Annie Ernaux convoca la Liberazione, l’Algeria, la maternità, de Gaulle, il ’68, l’emancipazione femminile, Mitterrand; e ancora l’avanzata della merce, le tentazioni del conformismo, l’avvento di internet, l’undici settembre, la riscoperta del desiderio.
Scandita dalla descrizione di fotografie e pranzi dei giorni di festa, questa «autobiografia impersonale» immerge anche la nostra esistenza nel flusso di un’inedita pratica della memoria che, spronata da una lingua tersa e affilatissima, riesce nel prodigio di «salvare» la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce abbagliante della bellezza del mondo.
Annie Ernaux, note biografiche
Annie Ernaux, nata Duchesne, vede i natali nel 1940 a Lillebonne, in Normandia. Qualche anno dopo i suoi genitori si trasferirono a Yvetot, dove gestivano un bar e un negozio di alimentari in un quartiere popolare della città. Ha studiato in una scuola secondaria cattolica privata a Yvetot, incontrando ragazze provenienti da ambienti più borghesi e sperimentando per la prima volta la vergogna dei suoi genitori e dell'ambiente della classe operaia. Nel 1958, a diciotto anni, lascia la casa per l'estate per prendersi cura dei bambini in un campo estivo (colonie de vacances).
Durante quell'estate, vivendo per la prima volta con un gruppo di coetanei, ebbe le sue prime esperienze sessuali, raccontate nel suo recente lavoro Mémoire de fille (Storia di una ragazza). In questo stesso libro, scrive anche del suo soggiorno a Londra come ragazza alla pari nel 1960, e del suo primo tentativo d’istruzione superiore che ha preso la forma di una formazione per insegnanti primari a Rouen. Alla fine del libro vediamo Annie che torna a Rouen da Londra per laurearsi in lettere, dopo aver abbandonato il corso di formazione per insegnanti di scuola elementare. Aveva anche già scritto le prime pagine del suo primo romanzo inedito a Londra.
Gli anni che seguirono la videro sposarsi con due figli, diplomarsi come insegnante di scuola secondaria in due concorsi, il Capès e l'ancor più prestigiosa agrégation, e insegnare francese in una scuola secondaria di Annecy, in Alta Savoia. Uno dei suoi rari ritorni in Normandia coincise con l'ultima malattia e morte del padre nel 1967. Nel 1974 Annie Ernaux pubblicò il suo primo libro, Cleaned Out, un resoconto romanzato dell'aborto illegale che subì nel 1964, e del suo passaggio dalla classe operaia a cultura della classe media attraverso l'istruzione. Nel 1977 la famiglia si trasferisce a Cergy-Pontoise, una nuova città nella regione parigina. Ernaux alla fine ha lasciato l'insegnamento della scuola secondaria e ha assunto un posto presso il Cned, Centro per l'istruzione a distanza. Ha vinto sia il plauso letterario sotto forma del Prix Renaudot, sia un vasto pubblico di lettori con la pubblicazione del suo racconto della vita di suo padre, A Man's Place nel 1983. Dopo il suo divorzio all'inizio degli anni '80, Ernaux è rimasta nella sua casa a Cergy, dove vive fino ad oggi. Nel 2000 si è ritirata dall'insegnamento e si è dedicata alla scrittura, e nel 2008 ha pubblicato Gli anni, considerato da molti il suo coronamento sia per i contenuti che per la forma innovativa, intrecciando la storia personale e quella collettiva nell'arco di sessant'anni. Il successo di questo lavoro è stato riconosciuto dall'assegnazione dei premi Marguerite Duras e François Mauriac, e dalla traduzione inglese selezionata per il Man Booker Prize International.
Le sue opere nel complesso hanno ricevuto il premio per la lingua francese e il premio Marguerite Yourcenar, oltre alla pubblicazione delle sue opere quasi complete fino ad oggi nell'edizione Quarto di Gallimard nel 2011 (Ernaux è la prima scrittrice donna ad essere pubblicata in questa collana nella sua vita ). Nel 2014 le è stato conferito un dottorato honoris causa dall'Università di Cergy-Pontoise. Nell'ottobre 2022 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura “per il coraggio e l'acutezza clinica con cui scopre le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”.
Fonte: annie-ernaux.org
La fotografia
Copertina del libro: “Gli anni”, di Annie Ernaux, L’Orma editore.