RICORDIAMO ROMY SCHNEIDER
29 Maggio 1982. Muore a Parigi, da sola nel suo appartamento, l’attrice Romy Schneider, popolarissima per i film di “Sissi”. Nel 1958, sul set del film “L’amante pura” conosce Alain Delon, con il quale vivrà una tormentata storia d’amore. Nel 1970, la Schneider recita in “La Califfa” di Bevilacqua e, nel 1973, in “Ludwig” di Luchino Visconti. La fine della relazione con Delon e il fallimento dei due matrimoni successivi la portano all’alcolismo e alla depressione, tanto da rendere insistenti le voci di un suo possibile suicidio.
Bella, bellissima, Romy Schneider ha avuto una vita difficile, che le ha negato amore e serenità. Ricordata come la Principessa Sissi, rifiuterà sempre quel ruolo e l’immagine che ne è scaturita. Mossa da uno spirito artistico forte, voleva dell’altro: impegno, forse, certo ruoli che potessero fare emergere le sue qualità di attrice. Se ne accorsero Bevilacqua e Visconti. Eppure l’esistenza fu avara con Romy, con tanti “no” a suffragarne le sconfitte. Perderà un figlio in un incidente, si suiciderà il suo secondo marito (si erano già separati), ma l’atto conclusivo emergerà con la depressione, mal gestita da alcool e farmaci. Morirà sola, come dicevamo. Anche negli ultimi istanti, la vita ha continuato a negargli qualcosa.
Circa le fotografie, la scelta è caduta su due nomi d’eccezione: Helmut Newton e Jeanloup Sieff. In entrambe le immagini non appare la principessa e nemmeno la ragazza sbarazzina, ma solo la donna: riflessiva e, forse, alla ricerca di se stessa.