RICORDAIMO IL COWBOY SOLDATO
E’ roba da nonni, ce ne rendiamo conto; ma l’11 giugno 1979 ci lasciava John Wayne, un attore che è arrivato a incarnare il West americano.
A partire dal film "Ombre rosse" (1939), il suo primo grande successo, il ruolo che interpretava giustificava una certa America: attuativa e sbrigativa, burbera a volte, che avrebbe voluto far emergere la sensibilità dei buoni. In realtà dietro quella facciata retorica si è sempre nascosto un conservatorismo ostinato e cieco: indiani cattivi e pericolosi di fronte a dei conquistatori portatori di civiltà. A vincere è sempre stato il coraggio, l’onore, anche l’amore, per una frontiera (il west) fatta per i duri.
“Ombre rosse”, il film di John Ford, ha comunque i suoi aspetti positivi, che vanno osservati con cura: la scena della diligenza in corsa (inseguita dagli indiani) rimane un’icona del cinema mondiale, soprattutto tenendo conto dell’anno nel quale è stata girata, il 1939. La ripresa vale tutta la pellicola, per l’interpretazione del movimento.
John Wayne però piaceva, molto; anche al cospetto del pubblico femminile. La sua camminata era unica, come il sorriso ironico di fronte a una bella donna.
Dell’attore vogliamo ricordare un altro film cult, “Un uomo tranquillo” (1952), una commedia ambientata in Irlanda e non nel West americano. La pellicola venne presentata alla 13ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e viene ricordata per la più epica scazzottata della storia del cinema. Onore amicizia e amore emergono comunque con forza, come in tutte le interpretazioni dell’attore americano.
La carriera di John Wayne merita comunque rispetto, anche se storciamo un po’ il naso di fronte al suo conservatorismo esaltato. Erano altri tempi, lasciamo stare.