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[BETTE DAVIS E I SUOI OCCHI]

Gli occhi di Bette Davis hanno composto il titolo di una canzone, “Bette Davis Eyes” appunto; un singolo di Kim Carnes del 1981, che nella timbrica della voce ricorda molto Rod Stewart.

Dopo verranno menzionati molti film, ma noi vogliamo ricordare “Angeli con la pistola”, di Frank Capra (1961). Si tratta di una pellicola “ottimista”, passata spesso in TV. Lì Bette Davis impersona una povera venditrice di mele, che con l’aiuto di un malavitoso dovrà sembrare ricca, questo per accogliere con le dovute maniere il fidanzato della figlia, un nobile spagnolo. L’attrice si trova bene in entrambi i ruoli, molto distanti tra loro.

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[DE GREGORI, MUSICA DA GUARDARE]

Francesco De Gregori ha accompagnato musicalmente la vita di molti, con i suoi testi criptici, spesso inspiegabili a un primo ascolto. Il tempo ha svelato tante cose, perché le frasi del cantautore diventavano immagini, quasi dei tagli dell’esistenza per riflettere ancora, una volta di più. Alice, Rimmel, Viaggi e Miraggi potranno affiancarsi ancora alle nostre idee e diventare fotografie del nostro tempo, perché per la musica c’è tempo, del resto: “Se ci fosse la luna, si potrebbe cantare”.

[“Quattro cani", LP Rimmel 1975]

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[EDDIE MURPHY, LA RISATA CHE CONTAGIA]

Chi scrive, ricorda Eddie Murphy ne “Una poltrona per due”. Il film, diretto da John Landis (lo stesso dei Blues Brothers) vive di un buon ritmo, ma soprattutto di un cast interessante. Ne fanno parte Dan Aykroyd, nei panni di un ricco manager, e Jamie Lee Curtis, una prostituta che troverà il modo di redimersi a nuova vita. In molte scene si ha modo di ascoltare la risata fragorosa di Eddie, che diventerà il suo marchio di fabbrica

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[CI LASCIA KAROL WOJTYLA]

Quello di Karol Wojtyla è stato un lungo pontificato, coinciso con un periodo storico ricco di cambiamenti, che il Pontefice ha vissuto in prima persona. Molte sono le fotografie che lo hanno ritratto, alcune diventate iconiche, come quelle firmate da Gianni Giansanti. Oggi proponiamo due autori: un concittadino di Karol (Adam Bujak, che lo ha accompagnato per tutta la vita) e Massimo Sestini, interprete di uno scatto estremo (azimutale), in occasione dei funerali del Papa.

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