Skip to main content

REN DI FOOTLOOSE

Footloose è un film del 1984. Nella trama, l’adolescente Ren McCormack (Kevin Bacon), si trasferisce con la sua famiglia nella cittadina di Beaumont, nel Mississippi, dove vigono regole severe e rigide.
Pochi anni prima vi era stato un incidente automobilistico, in cui avevano perso la vita due ragazzi della cittadina, mentre rientravano da un concerto. La comunità decise così di bandire dal piccolo centro la musica rock, le danze e tutto quello che poteva corrompere la moralità dei suoi giovani.
Ren e pochi altri ragazzi del paese vorrebbero cambiare quella legge oscurantista. L'aspetto ribelle del ragazzo attira l’interesse di Ariel Moore (Lori Singer), figlia del pastore della città, che inizia a frequentarlo e s’innamora di lui. Ariel finirà per aiutare Ren a organizzare il ballo di fine anno e far rientrare nella legalità il rock e tutto ciò che era stato proibito.
La trama è semplice, anche troppo; e tutta la pellicola vive della musica e con la danza. Per creare un proprio stile, nel film l’attore ha adottato una pettinatura simile a quella di Sting, perché in quel periodo era un grande fan dei The Police. Il look del suo personaggio è stato uno dei motivi del grande fascino che è riuscito a far scaturire, quello che ha contribuito a forgiare la popolarità di cui gode ancora oggi.

Kevin, però, è diventato celebre anche per piccole parti, quasi da cameo. Lo ricordiamo in “Un biglietto in due”, dove Neal (Steve Martin) cerca di prendere un taxi che Del Griffith (John Candy), un venditore di anelli per tendine da doccia, gli ruba inconsapevolmente. Il tassista era Kevin Bacon. In Codice d’Onore, film di retorica militare (con Tom Cruise, Demi Moore e Jack Nicholson), Kevin Bacon è il militare Jack Ross.
Nelle piccole parti, nonostante tutto, Bacon mostra tutto il suo valore, anche perché deve gestire ruoli differenti e molto distanti tra loro. Lì lui è imbattibile.

Continua a leggere

IL QUARTO BEATLE

Ringo Starr è il quarto Beatle, anche per fama. Lo diciamo da non esperti, ma la storia ci restituisce una figura triste e marginale, al di fuori dei contrasti e delle idee che animavano i “Fab Four”. Musicalmente c’è poco da dire: preciso e affidabile supportava bene i capolavori di Lennon McCartney. E’ entrato nel gruppo in corsa, sostituendo un altro batterista; e questo forse ha contribuito al suo ruolo apparentemente distaccato.

I Beatles, però, hanno segnato un'intera epoca, nella musica, nel costume, nella moda e nell’arte in generale; e anche Ringo ne faceva parte. Anche lui ha attraversato il passaggio pedonale di Abbey Road, la via di Londra dove si affacciano gli Abbey Road Studios, nei quali i Beatles incisero per l'intera carriera. Là è nata una fotografia celebre (poi copertina di un LP), scattata da Iain McMillan, che verso mezzogiorno dell'8 agosto 1969 in bilico su una scala in mezzo alla strada, con la sua Hasselblad ritrasse i Fab Four che andavano avanti e indietro lungo le strisce. Delle sei pose scattate la scelta cadde sulla quinta: in primo luogo perché era l'unica in cui i quattro erano ben allineati, e poi perché, considerata la fase della loro carriera, li rappresentava in marcia da sinistra a destra, cioè come se andassero via dagli studi di registrazione della EMI.

Nella fotografia, Ringo Starr è il secondo da destra, elegantissimo. Come dire, c’era anche lui: non dimentichiamolo; e ha contribuito di persona al destino del gruppo musicale più famoso della storia.

Continua a leggere

LA GIORNATA MONDIALE DEL BACIO

Dal 1990, in Gran Bretagna, il 6 luglio si celebra la giornata mondiale del bacio (National Kissing Day). In altre parti del mondo, la stessa data viene ricordata come il Giorno Internazionale del Bacio Rubato. In Italia il bacio lo si festeggia il 13 aprile.

Un bacio, insomma, che cos'è mai un bacio? «Un giuramento fatto un poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo roseo messo tra le parole t’amo» (Edmond Rostand, Cyrano de Bergerac). Sta di fatto che il cinema l’ha utilizzato spesso, anche in film non eminentemente romantici. Ricordiamo, con piacere, il montaggio delle scene preparato da Alfredo per Salvatore nel film “Nuovo Cinema Paradiso”. Tra i baci maggiormente famosi e iconici ci sembra giusto rammentare quello in Via Col Vento o l’altro, sotto la pioggia, in Colazione da Tiffany. Sarebbe giusto menzionare anche il bacio fantasma di Ghost o quello navale apprezzato in Titanic, ma qui il discorso si allungherebbe.

Tralasciando l’amore “classico” e romanzato, esistono tanti tipi di baci, legati all’amicizia, al saluto, alla festa o addirittura al tradimento: quello di Giuda ne è un esempio. Oggi emergono poi quelli “fluidi” che non vanno dimenticati e nemmeno sottovalutati. Sta di fatto che il contatto delle labbra tra loro o anche su una guancia di un’altra persona rappresenta pur sempre un contatto intimo, forte; e non è un caso che la fotografia ne abbia fatto largo uso, in molti suoi autori.

Anche qui esistono i grandi classici, tra questi “Le baiser de l'Hôtel de Ville” (Parigi, 1950) a firma Robert Doisneau, commissionato da LIFE per documentare la moda parigina di scambiarsi effusioni per strada. C’è poi quello irruento e deciso di Alfred Eisenstaedt, con il marinaio che bacia l’infermiera il 14 agosto dl 1945, a guerra appena finita. Il discorso potrebbe allungarsi con Gianni Berengo Gardin, Henri Cartier Bresson, Ferdinando Scianna e altri. In ogni caso, il bacio rappresenta uno dei soggetti più veri, anche quando richiesto: è un’azione che si compie, a fondo; e un privilegio anche per chi scatta.

Continua a leggere

GIORNATA MONDIALE DEL BIKINI

Il 5 luglio del 1946 nasce il bikini. Lo stilista francese Louis Réard, il creatore, ha cambiato per sempre la storia della moda. Il “due pezzi” divenne un vero e proprio capo di tendenza: da qui la giornata mondiale.
Abbiamo scelto una notizia estiva, che peraltro avevamo già pubblicato, per un 5 luglio che propone altre ricorrenze. Oggi merita di essere ricordato Joseph Nicéphore Niépce, un padre della fotografia. Nel 1826 lui riuscì a ottenere una veduta della finestra del suo studio, al primo piano della casa di campagna nei pressi di Saint-Loup de Varenne, in Borgogna. Non si trattò di uno scatto, la posa durò otto ore. Niépce moriva il 5 luglio 1833.
Passiamo al calcio. È il pomeriggio del 5 luglio 1982, sono le 17,15. Qui in Italia c’è un caldo torrido e anche in Spagna non si scherza: Italia-Brasile finisce 3 a 2 e diventa leggenda: la partita più bella della storia, quasi un remake di Italia-Germania 4-3 di Mexico ’70.

In quel luglio 1982, il ritratto della nostra Italia è contraddittorio, come sempre. Alle spalle vi sono gli anni terribili di violenza e terrorismo (altri ne arriveranno), con un debito pubblico che cresce esageratamente: quello lasciato in eredità alle generazioni future. Viene infatti rotto allora il “patto generazionale”, che avrebbe previsto come ogni generazione sarebbe stata meglio delle precedenti, per via degli investimenti di padri e madri sul futuro dei figli.
Si fa comunque festa, anche per merito degli azzurri di Spagna, perché la voglia di rinascita emerge e diventa tangibile. Milano era già “da bere”. L’anno dopo il Governo Craxi avrebbe elargito ottimismo per un triennio.

Il 5 luglio nasceva Jean Cocteau, regista, poeta, drammaturgo, scrittore francese e autore di alcuni saggi. Per parlare di lui ci sarebbe venuto in aiuto Robert Doisneau. Avremo comunque tempo e modo per parlarne.

Continua a leggere