IL GALLES DI JOHN THOMAS
John Thomas non è nato in un ambiente che potesse introdurlo alla fotografia. La sua vita si è svolta tra il Galles e Liverpool, questo per dire che non ha viaggiato molto; conducendo altresì un’esistenza regolare, fatta di famiglia e prossimità. Vive in un’epoca nella quale si vendevano fotografie di celebrità, anche presso le classi sociali meno ricche. In più, le carte de visite stavano prendendo piede, anche nel suo Galles.
Thomas, mentre lavora nel nord del Galles come commesso viaggiatore, si rende conto di quanto la fotografia sia importante e decide di farne una professione, anche contro il volere della moglie (che in futuro si sarebbe ricreduta). Non sappiamo se si sia appassionato o se invece abbia iniziato a scattare unicamente a livello imprenditoriale. Sta di fatto che riuscì nel mestiere, con una carriera lunga quarant’anni. Venderà il suo archivio a un prezzo ragionevole prima di andare in pensione, questo per dire che le sue scelte sono sempre state ragionevoli e ponderate.
Thomas fotografò soggetti e luoghi, così come persone, scene rurali e di strada, edifici antichi come castelli e palazzi, cappelle e chiese, uffici postali, stazioni ferroviarie e luoghi di bellezza paesaggistica. Era la prossimità a vincere, sommata all’amore che provava per il suo Galles, il soggetto preferito.
Tutto ciò deve farci riflettere, soprattutto quando il desiderio della passione ci porta altrove, lontano da casa. In realtà, l’ambiente che circonda la nostra vita comune è ricca di soggetti e istanti significanti. Il lavoro di John Thomas ne è un esempio, come quello di Eugène Atget e Josef Sudek, venuti dopo. Pensiamoci.