ANNETTE BENING, LA COMPOSTEZZA
Ci piace, Annette Bening; amiamo la sua compostezza. In trentacinque anni di carriera, ha interpretato i personaggi più diversi. In ogni ruolo, la sua è stata una presenza consistente, dominante.
L’attrice brilla nell’interpretare donne difficili, intelligenti e problematiche, complicate. Questa è la ragione per la quale ama recitare in teatro, a contatto col pubblico. Li emerge la sua fisicità, la compostezza recitativa, quasi sia necessario sincronizzare gesti e respiro, alla stregua di un atleta.
Ricordiamo Annette Bening nel film “Il presidente - Una storia d'amore” di Rob Reiner, al fianco di Michael Douglas. Non si tratta della sua pellicola più famosa, anzi. Lì veste i panni di un avvocato ambientalista, Sydney Ellen Wade, che irrompe all’interno della Casa Bianca, ma anche nella vita del presidente, il quale, attirato dalla franchezza della donna, se ne innamora perdutamente. Annette, nel suo ruolo, commette una gaffe dopo l'altra; ed è questo ciò che ci è piaciuto maggiormente, anche perché il tutto si mescola con una signorilità innata, composta potremmo dire.
La love story presidenziale provoca le manovre del senatore avversario, il quale scopre che dieci anni prima Sydney Ellen Wade (Annette, appunto) durante un corteo di protesta aveva bruciato la bandiera americana e utilizza questo fatto per screditarne l'immagine. L'idillio giunge al capolinea quando viene dimezzata la portata del trattato sull'ambiente, per il quale Sydney, da brava ambientalista, si era battuta col suo staff. Gli attacchi sempre più pesanti dell’avversario politico e l'abbandono della donna amata scatenano l'orgoglio del presidente, che reagisce in diretta televisiva, facendo riportare il decreto alla stesura originaria e promuovendo il disarmo che aveva promesso. La stampa, l'opinione pubblica e il senato reagiscono con entusiasmo e Sydney può riabbracciare l'uomo che ama e che ora stima. Questi avrebbe detto: «Perché l'uomo più potente del mondo non può avere l'unica cosa che più desidera?».