TERREMOTO ALL'AQUILA
E’ lunedì 6 ottobre, sono le 3,32 della notte: la terra sotto l’Aquila trema, procurando danni ingenti. Il volto della città cambierà totalmente. Quella che abbiamo citato è stata la scossa principale, ma l’attività sismica nel territorio era iniziata nel 2008, per terminare nel 2012. Nelle 48 ore dopo la scossa principale, si registrarono altre 256 repliche, delle quali più di 150 nel giorno di martedì 7 aprile. Tre eventi di magnitudo superiore a 5,0 avvennero il 6, il 7 e il 9 aprile.
L’evento appena citato è stato documentato a fondo da Gianni Berengo Gardin, con una serie di fotografie esposte in una mostra che si è tenuta presso il Museo di Roma in Trastevere dal 27 settembre all’11 novembre 2012. L’esposizione portava il titolo “L’Aquila prima e dopo”.
Come si legge nel comunicato stampa, ll rapporto tra Gianni Berengo Gardin e L’Aquila risaleva a molti anni prima, quando il fotografo aveva immortalato il calore della gente e la straordinaria architettura della città. Dopo anni di lavoro sul posto, è tornato per testimoniare con le proprie fotografie lo stato in cui era ridotta, dopo il terremoto, una città bloccata e ferita, con un centro storico trafitto da impalcature, nascosto da teli e travi, strade una volta brulicanti di suoni e di vita, ora deserte.
Oltre alla documentazione delle condizioni in cui L’Aquila versa dopo il sisma, con le sue immagini Berengo Gardin ha compiuto un raffronto diretto, duro e inevitabile, tra il prima e il dopo. Un atto doloroso, ma dovuto, nei confronti di chi quotidianamente vive esiliato dalla propria vita, in un tessuto urbano che non lo rappresenta più.
Il fotografo ligure ha tracciato un ritratto sentito, vibrante e attento, della realtà sociale di una città ferita che è diventata il simbolo del nostro paese.
La mostra romana era accompagnata da un catalogo dal titolo “L’Aquila prima e dopo”, edizioni Contrasto (2012). Leggiamone la sinossi. Le immagini di questo libro, realizzate a più riprese dal 1995 al 2011, sono la documentazione precisa e appassionata della città dell'Aquila, offesa dal terribile terremoto del 2009. Gli spazi cittadini, affollati prima e deserti dopo il sisma, le strade vuote, i monumenti ormai fragili simulacri di quel che erano, la popolazione aquilana e il dramma che sta vivendo in questo difficile periodo, sono il soggetto di questo toccante reportage che con partecipazione e sincero affetto Gianni Berengo Gardin ha composto per noi, fotografia dopo fotografia.