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DIANA E CARLO SPOSI

29 luglio 1981. Le nozze di Diana e di Carlo d'Inghilterra sono un evento mediatico unico. Vengono seguite in TV da milioni di persone. Contrariamente alla tradizione, per esigenze di spazio, la cerimonia si svolge nella cattedrale di St. Paul a invece che nell'Abbazia di Westminster.

La vita di Diana Spencer nasce alla luce della notorietà e sotto di essa si spegne. Quarta di cinque figli, si legherà alla famiglia reale britannica grazie alla sua intraprendenza. Diana Spencer incontra Carlo, principe di Galles, durante una battuta di caccia in compagnia della sorella. Sotto pressione a causa della sua posizione nella discendenza Windsor, Carlo sa che deve sposarsi con una ragazza di buona famiglia e assicurare alla Corona degli eredi. La sua scelta, nonostante la grande passione per una donna “impossibile” come Camilla Parker Bowles, ricadrà proprio su Diana.

Il matrimonio di Carlo e Diana sembra uscito da una favola. Viene trasmesso in mondovisione e seguito da milioni di persone. Celebrata nella cattedrale di St. Paul il 29 Luglio del 1981, la cerimonia mostrerà una giovanissima Diana Spencer ricoperta di taffetà e appesantita da strascichi e preoccupazioni. Carlo la farà diventare principessa Diana. Sarà chiamata Altezza Reale e andrà a vivere a Kensington Palace; ma nel suo cuore la regina è un'altra, Camilla.

Diana Spencer nasce il 1° luglio 1961. Sin da piccola sente la mancanza della figura materna, il più delle volte assente; la stessa che sparirà del tutto quando Diana compirà sei anni, per fuggire con un ricco possidente terriero.
La famiglia degli Spencer è più antica di quella dei Windsor, ma il Principe del Galles è già all’orizzonte. Diana lo incontrerà nuovamente in occasione di una cena per la visita della regina di Norvegia, ma tra i due non si accende alcuna scintilla.

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HILDA SJÖLIN, UNA FOTOGRAFA SVEDESE

Oggi incontreremo una fotografa svedese, ma altre due notizio chiedono un po’ si spazio. Non potevamo negarlo.

28 luglio 1914: scoppia la prima guerra mondiale. L'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. L’assassinio in Sarajevo dell'Arciduca Francesco Ferdinando per mano di un nazionalista serbo rappresenta il motivo scatenante del conflitto. La Russia dichiara guerra all'Austria per soccorre la Serbia e la catastrofe dilaga in Europa.

28 luglio 1980. Pietro Mennea vince i 200 metri alle Olimpiadi di Mosca. Il velocista azzurro deteneva già il record de mondo sulla distanza. Era 12 settembre 1979. A Città del Messico si tenevano le Universiadi, dove Pietro Mennea stabilisce il record mondiale nei 200 metri. Sulla pista dello Stadio Olimpico Mennea è in quarta corsia. Alla partenza l'azzurro scatta sullo sparo, percorrendo poi la curva in maniera elegante e potente. Alla fine sul tabellone si accenderà un tempo da non credere: 19 secondi e 72 centesimi. Dovranno passare diciassette anni prima che il suo record venga battuto da Michael Johnson.

Circa i 200 metri, qualche curiosità. Il primo a scendere sotto i 20 secondi fu Tommie Smith, con 19,83. Michael Johnson abbassò il record di Mennea due volte, con 19,66 e 19,32. Oggi si va molto più forte. Usain Bolt detiene il record mondiale con 19,19 (2009). Da non credere.
A Città del Messico Mennea corse col “vento in poppa”. Un soffio da 1,8 metri al secondo lo spingeva verso il traguardo.

Arriviamo alla fotografa svedese, Hilda Sjölin. Sarà interessante conoscere la sua aggressività in pubblicità e non solo. Vedremo come altre fotografe scandinave abbiano affrontato la carriera fotografica con successo. Lo abbiamo detto più volte: la fotografia ha rappresentato un’opportunità d’emancipazione; donne e uomini partivano alla pari, per un mestiere appena nato.

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L’ULTIMA DUE CAVALLI

27 luglio 1990. Dalla catena di montaggio esce l'ultima Citroen 2CV, l'auto Hippy per eccellenza assieme al Pulmino Volkswagen Transporter. Il progetto dell'auto è del 1935, ma il debutto sul mercato avviene solo nel dopoguerra. Autore della design è l'italiano Flaminio Bertoni.

La due Cavalli era stata presentata il 7 ottobre 1948 a Parigi. Sì, stiamo parlando proprio di quella piccola berlina francese che sta alla Francia come la Topolino all’Italia e il maggiolino alla Germania; anche perché la loro origine ha qualcosa in comune. Ci troviamo nell’Europa negli anni 30-40 quando i vari governi decisero di produrre un’auto che motorizzasse il paese.
L’idea della 2CV nasce in vacanza. Pierre-Jules Boulanger, ai vertici della Citroen, decise di concedersi un periodo di riposo in Auvergne, regione agricola al centro della Francia. Là si accorse come nessun contadino possedesse un’auto, così si appuntò: «Voglio quattro ruote sotto un ombrello, capaci di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate e un paniere di uova attraverso un campo arato, senza romperne uno». Pare che la velocità massima dovesse essere di 60 km/h. Pierre-Jules provò vari prototipi, sempre indossando il cappello dei contadini; ma la guerra incombeva. I tedeschi invasero la Francia e lui diede ordine di distruggere quanto era stato progettato, compresi i modelli realizzati, un po’ bruttini a dire il vero.
Nel 1945, a fine conflitto, Boulanger decide di abbellire la futura 2CV e convoca lo stilista italiano Flaminio Bertoni. Quest’ultimo aveva già disegnato la Traction e più tardi avrebbe progettato anche la DS. Lo stilista italiano completa l’idea con tutta la simpatia necessaria. I contadini trasportabili diventano quattro, pur con patate e uova.
Nonostante le critiche negative, la 2CV ottiene un successo immediato. L’auto è economica, molto; e Boulanger suggerisce di privilegiare, nella vendita, coloro che non possono permettersi un modello normale.
In totale, 5.114.969 sono state le unità prodotte, di cui 1.246.335 in versione furgone, tra il 1948 e il 1990. Divenne l’auto simbolo degli studenti di sinistra durante le proteste del Sessantotto e il sogno di molti giovani.

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CHURCHILL PERDE LE ELEZIONI

26 luglio 1946. Nel Regno Unito i risultati delle elezioni, le prime dopo la II guerra mondiale, assegnano al Partito Laburista la maggioranza parlamentare. Grande sconfitto è il leader conservatore Winston Churchill che, dopo cinque anni di guerra vissuti eroicamente, non ha risposto alle esigenze di miglioramento sociale espresse dai suoi concittadini.

Il 30 novembre 1874 nasce Sir Winston Churchill, uomo politico, scrittore e giornalista inglese. Leader del partito liberale e poi di quello conservatore, ricopre più volte cariche ministeriali durante il ventennio tra le due guerre. Il 10 maggio 1940 diventa Primo Ministro. Chiamato a dirigere il suo paese in un momento drammatico, Churchill dimostrò grandi doti di coraggio e di fermezza nell’affrontare e sconfiggere le potenze dell’Asse. Come abbiamo visto, a dispetto dei suoi indiscussi meriti, nel 1945, nelle prime elezioni politiche del dopoguerra, viene inaspettatamente sconfitto dal laburista Attlee. Nel 1953, riceve dall’Accademia svedese il Premio Nobel per la Letteratura.
Churchill muore a Londra il 24 gennaio 1965.

La fotografia in bianco e nero di Winston Churchill che proponiamo, scattata il 30 dicembre 1941 da Yousef Karsh, ci mostra uno statista cupo, accigliato, belligerante (visto il periodo). In realtà l’autore gli aveva solo proibito il sigaro, con un gesto improvviso, ma l’immagine è passata alla storia.

Karsh era stato scoperto dal primo ministro canadese, Mackenzie King, che lo aveva presentato ai notabili in visita per le sedute di ritratto. Il suo lavoro iniziò a raccogliere consensi, ma la svolta arrivò quando ritrasse Winston Churchill, nel 1941 mentre Churchill pronunciava un'orazione alla Camera dei Comuni canadese a Ottawa. Ne parleremo ancora

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