IL PRIMO COMPACT DISC
Il 17 agosto 1982 andò in produzione il primo CD per uso commerciale, l'album musicale “The Visitors” del gruppo svedese ABBA. La stampa venne effettuata in una fabbrica della Philips presso Hannover, in Germania.
Pubblichiamo la notizia con un giorno di ritardo, quando forse sarebbe stato meglio occuparci di Fernanda Pivano (di lei abbiamo comunque già parlato), che ci lasciava il 18 agosto 2009.
Torniamo al CD, perché c’è un altro primato, quello dell’album “52nd Street” di Billy Joel, che veniva venduto dal 1° ottobre 1982, ma assieme al lettore Sony. Negli USA la produzione inizia due anni dopo, con “Born in the U.S.A.” (1984).
Ai tempi fu una rivoluzione. Nei negozi di dischi le piccole scatole dei CD prendevano il posto dei vinili (oggi tornati di moda). La domanda della musica digitale da lettore crebbe fortemente fino all’avvento del suono “scaricabile” e quindi “liquido”. Oggi c’è una leggera inversione di tendenza, perché per le generazioni adulte è difficile rinunciare alla propria discoteca. Non è più tempo però, perché le nuove proposte viaggiano su altre vie. I giovanissimi non comprano CD perché non gli vengono offerti: i loro idoli sono altrove.
Il Compact Disc, diventato anche DVD e Blu Ray, non dimora più nelle nostre case, relegato com’è in un angolo nascosto della biblioteca. Del resto, di “memorie solide” ne sono passate tante, ormai inutilizzabili: più per l’idea che a causa dello strumento.
Erano belli i tempi nei quali si discuteva sulla qualità. Il CD, che pareva eterno (e forse lo è), sembrava potesse deteriorarsi per via delle etichette impresse, che avrebbero inquinato la sequenza numerica. I nostri vivono ancora e suonano bene. Del resto, l’immortalità è un mito che non viene più inseguito: ciò che vogliamo ascoltare o vedere è disponibile in rete, in ogni momento.
Un’ultima curiosità, paradossale peraltro. C’è stato un periodo nel quale si credeva che i CD potessero ingannare gli autovelox, così molti automobilisti li ponevano nel lunotto posteriore. Anche quella moda è passata: meglio andare piano.