L’INDOLE ARTISTICA DI FRANK MEADOW SUTCLIFFE
Frank Sutcliffe è stato un fotografo particolare. Tranquillo e discreto, raramente si allontanò da Whitby, il paese dove visse la sua gioventù, nello Yorkshire. Eppure il suo lavoro fu apprezzato in tutto il mondo. Sutcliffe aveva inclinazioni artistiche, per via dell’influenza paterna. Iniziò a fotografare all’età di quattordici anni, ma da subito dimostrò il proprio talento; e dopo un quinquennio già vendeva i suoi sguardi su chiese e castelli a un editore.
Il matrimonio cambiò la sua vita e decise di trasferirsi nel Kent, dove aprì uno studio specializzato in ritratti. Incontrò un certo successo sin da subito, ma la competizione commerciale cozzava con la sua indole. Tanto valeva tornare laddove era nato, anche se poi la sua arte si rivelò superiore alle aspettative dei concittadini.
Frank Sutcliffe amava la fotografia, al di là dei riscontri commerciali. Cercava l’espressività, tralasciando nitidezza e dettaglio; ritraendo la gente di Whitby per come si manifestava nella vita di tutti i giorni. Faceva anche posare i suoi soggetti, quando l’occasione lo richiedeva. Per la famosa fotografia Water Rats (I topi d’acqua) egli pagò un penny per ciascuno perché i 13 ragazzini posassero secondo le sue indicazioni.
In generale, la visione delle immagini di Sutcliffe restituiscono serenità, perché tutto è naturale, spontaneo, vero. Di sicuro è riuscito a salvare il tempo dei luoghi dove è vissuto: un patrimonio invidiabile per quanto potranno (e vorranno) vedere.