FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Consueto appuntamento del lunedì con fotografia da leggere. Oggi ci occupiamo di due libri, il primo dei quali non fotografico: “Andare per Treni e Stazioni”, di Enrico Menduni (Edizioni Il Mulino). E’ stata la lettura di questo lavoro che ci ha permesso di conoscere e apprezzare l’autore, inducendoci ad acquistare “La fotografia, dalla camera oscura al digitale”, sempre Edizioni Il Mulino.
Iniziamo dal primo. Il treno e le stazioni sono un soggetto fotografico per eccellenza, perché si viaggia sui binari per un motivo concreto, non unicamente turistico. Convogli e pensiline diventano il crocevia di tante storie, tutte da raccontare. Leggiamo nella sinossi: «Tutti abbiamo ricordi ferroviari, viaggi infantili con i nonni, magari su accelerati con sedili di legno, gite giovanili in comitiva, forse per partecipare a una manifestazione a Roma o per raggiungere qualche amore lontano, trasferte per raggiungere la caserma o la sede di lavoro e viaggi di nozze, magari a Venezia. Le valige sulla reticella con l’etichetta di lontani alberghi, il venditore di cestini da viaggio sul binario, il fischio della locomotiva e il capostazione impettito con l’orologio da taschino e il berretto rosso sono altrettante foto nostalgiche e sbiadite di un itinerario sentimentale attorno al treno che ci porta in luoghi lontani e fa incontrare in una temporanea intimità persone sconosciute, che forse s’incontreranno di nuovo o probabilmente mai più».
“La Fotografia” di Enrico Menduni non è solo un trattato di storia della fotografia, ma molto di più, questo per via di uno sguardo attento alle rilevanze sociali scaturite dalla pratica dello scatto, sin dal 1839. Leggiamo nella premessa: «La fotografia si è inserita in mezzo ad altre attività di natura comunicativa e artistica, come disegnare, dipingere, scrivere, modificando e comprimendo il loro ruolo. Altre sue funzioni sono del tutto nuove, conseguenze dell’assetto moderno della società».