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HEMINGWAY FERITO SUL PIAVE

L’8 luglio 1918, a Fossalta di Piave, a pochi passi da Venezia, sul fronte italiano della Prima Guerra Mondiale, viene ferito il giovane Ernest Hemingway, da un colpo di mortaio austriaco. Lui, arruolatosi volontario, era un’autista d’ambulanza della sezione statunitense della Croce Rossa. Un difetto alla vista non gli aveva permesso di far parte dei reparti combattenti. Lo scrittore era giunto a Fossalta il 24 giugno e le strade del piccolo paese gli parvero un cimitero a cielo aperto. Le due settimane trascorse nel paese veneto, prima del ferimento, segnarono in profondità la vita del giovane scrittore.

L’8 luglio, dopo l’esplosione che l’aveva ferito, cercò di mettere in salvo tre commilitoni: due perirono, l’altro, grave, riuscì a portarlo dove avrebbe ricevuto i primi soccorsi. Ernest venne poi trasportato in treno all’Ospedale della Croce Rossa americana di Milano, in via Armonari, dove fu operato. Lì rimase tre mesi e s’innamorò di un’infermiera statunitense di origine tedesca, Agnes von Kurowsky. Dall’intera vicenda trasse ispirazione per uno dei suoi romanzi più celebri, “Addio alle armi”, dove è ben riconoscibile un tratto autobiografico.

Il gesto d’eroismo che lo vide protagonista sul Piave gli valse la medaglia d’argento al valore del Regno d’Italia.

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VITTORIO DE SICA, REGISTA E ATTORE

Vittorio De Sica nasce a Terra di Lavoro, vicino Frosinone, il 7 luglio 1901. Nato in una famiglia umile, studia a Napoli e poi si trasferisce a Roma con la famiglia, dove consegue il diploma di ragioniere. Nel 1926 debutta nel cinema, dove si afferma nelle parti del conquistatore galante, che riprenderà in maniera ironica nella serie “Pane amore e …”. Ai tempi era già un divo dei “telefoni bianchi”.

De Sica è stato, insieme a Roberto Rossellini, il caposcuola della corrente neorealista, con: "I bambini ci guardano" (1942), "Sciuscià" (1946) e, due anni dopo, "Ladri Di Biciclette", sulla triste condizione dei disoccupati nel dopoguerra. Per queste ultime due pellicole il regista vince l'Oscar. Importante era stato l’incontro con Cesare Zavattini, lo sceneggiatore e suo grande amico, con il quale ha girato tutti i suoi film più belli.

Negli anni ’50, anche come interprete è all’apice della sua carriera. Memorabili in tal senso sono i film dedicati alle avventure del maresciallo dei carabinieri Carotenuto Antonio in Pane e amore, rimaste impresse a lungo nell’immaginario popolare.

Sempre in ambito neorealista, gira "Miracolo a Milano" e il malinconico "Umberto D.”. In seguito, Vittorio De Sica si dedica a film più disimpegnati: "L'Oro di Napoli", "La Ciociara" (1961), "Ieri, Oggi e Domani" (1964), "Matrimonio All'Italiana" (1964), "Il giardino dei Finzi Contini" (con il quale vince un altro Oscar nel 1971).

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BUSTO ARSIZIO IN MOSTRA

Dal 9 al 24 luglio 2022, Busto Arsizio indossa il vestito buono e mette in mostra se stessa. Lo fa attraverso le fotografie di un contest tenutosi lo scorso anno, nei giorni 25 e 26 settembre, quando 140 fotoamatori hanno raccontato la città, seguendo i 4 temi proposti dalla direzione artistica, ma anche la loro fantasia. La giuria era composta da tre fotografi professionisti: Roberto Bettini, Giovanni Mereghetti, Filippo De Dionigi; e Simone Andreella, ideatore e regista di Dia Sotto Le Stelle, Festival Internazionale di Fotografia ed Arti Multimediali.

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FRIDA KAHLO, FAMA E SOFFERENZA

Frida Kahlo è senza dubbio la pittrice messicana più famosa e acclamata di tutti i tempi, diventata famosa anche per la sua vita tanto sfortunata, quanto travagliata. Nella sua esistenza non sono mancati malattia, incidenti, aborti, amori tormentati; ma lei ha sempre mostrato la tenacia per sviluppare il suo talento artistico. E’ stata anche fotografata spesso, particolarmente dalle donne. Lola Álvarez Bravo, Gisèle Freund, Lucienne Bloch, Toni Frissell e Imogen Cunningham hanno trovato in Kahlo un soggetto carismatico e volenteroso. Insieme, hanno creato alcuni dei ritratti più intimi e avvincenti dell'artista, nei momenti cruciali della sua vita adulta. Rispetto al modo molto immobile e stilizzato in cui si raffigurava, attraverso i loro occhi appare più morbida, più giocosa, a volte fragile, ma sempre sovversiva.

Kahlo è stata una modella fin dalla giovane età, ed è attraverso l'obiettivo della macchina fotografica di suo padre che ha iniziato a capire il potere della propria immagine; ma le immagini delle fotografe precedenti ci aiutano a comprendere il potere della sua persona. Perché la cosa straordinaria di Frida Kahlo non è il suo aspetto sorprendente, ma la sua umanità appassionata,

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