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RICORDANDO MARLON BRANDO

Il 1° luglio 2004, muore a Los Angeles Marlon Brando. Dopo aver studiato recitazione all’Actor's studio, debutta al cinema nel 1950, con “Uomini”, iniziando una lunga serie di successi tra cui “Il selvaggio”, “Fronte del porto”, per cui gli venne attribuito l’Oscar, “Bulli e pupe”, “I giovani leoni” e “L’ammutinamento del Bounty”.

Dopo un periodo di declino, Brando torna, negli anni ’70, sul grande schermo con “Ultimo tango a Parigi”, “Il Padrino”, “Apocalypse now”.

Per “Il Padrino”, Brando riceve il suo secondo Oscar. Confermando il suo atteggiamento ribelle e anticonformista, Brando rifiuta di ritirare la statuetta e invia alla cerimonia una giovane indiana a tenere in sua vece un discorso di denuncia e di protesta contro l'ambiente hollywoodiano.

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RICORDANDO ORESTE PIPOLO

Lo abbiamo celebrato anche lo scorso anno, nel giorno del suo compleanno. Oreste Pipolo era un fotografo di Matrimoni, e questo già merita un plauso per il ruolo sociale che quel genere ha avuto in Italia da sempre. Lui poi era un personaggio, conosciuto nella sua città e anche altrove. Molte volte le TV del palinsesto Mediaset l’hanno chiamato quale testimonial del giorno nel quale si pronuncia il fatidico “sì” di coppia; e Oreste si muoveva con disinvoltura anche di fronte alle telecamere accese, con il pubblico in sala completamente dalla sua. Era la sua vivacità a vincere, ma anche il mestiere: quello che l’ha sempre portato a condurre la parte laica del Matrimonio, come un regista in scena prima del ciack.

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ROMA IN FESTA

Il 29 giugno cade una delle festività più importanti per la città di Roma. Si tratta della giornata dei Santi Pietro e Paolo, che per la capitale italiana equivale alla festa del Santo Patrono. In Italia, il 29 giugno, fino al 1976, era un giorno festivo nazionale, derivante dal Concordato: quello del 1929, parte dei Patti Lateranensi; poi sostituito con l'Accordo di Villa Madama del 1984. La festività comunque era stata abrogata nel marzo 1977, rimanendo solo come festa patronale per la città di Roma.

Quella dei Santi Pietro e Paolo è una festività sentita dagli abitanti di Roma. Basta avere degli amici o colleghi nella capitale per comprenderne la partecipazione. Si tratta di un battesimo dell’estate e della buona stagione, che quest’anno pare addirittura esagerata.

E’ bello pensare a una Festa di Roma: il suo patrimonio artistico e culturale ne rafforza il valore, ma è bello pensare anche alla Dolce Vita, a via Veneto, a Vacanze Romane e ai tanti film che hanno preso vita in quella città.

Fotograficamente, abbiamo chiamato in causa due autori che hanno prodotto altrettanti libri dedicati all’urbe: Gianni Berengo Gardin e William Klein; visioni diverse derivanti da percorsi formativi dissimili, con approcci fotografici opposti.

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LA PIU’ AMATA DAGLI ITALIANI

E’ bella Sabrina, formosa al punto giusto, maggiorata si sarebbe detto una volta; ma si esprime con simpatia, in tutte le apparizioni pubbliche. In un certo senso, esprime l’italianità che piace, anche se un po’ omologata: golosa di pasta (matriciana) e tifosa di calcio (romanista). Si è espressa bene nei film d’autore e ha tenuto testa con autorità ai ruoli natalizi, quelli dei cine-panettoni per intenderci.

Bella sì, ma con garbo; persino quando ha messo in mostra le proprie nudità, nel famoso calendario Max del 2000, diventato un record di vendite. Che dire ancora? Poco altro, perché lei è così, coerente con se stessa, per nulla spavalda. Forse ringrazia la vita per quanto le ha dato. Bene così.

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