KATE BUSH E L’ART ROCK
Correva l’anno 1978. Si ascoltava, e si ballava, la musica di Saturday Night Fever. Ogni tanto la radio proponeva “Cime Tempestose” (Wuthering Heights), il che rappresentava una sorpresa. Del brano piaceva l’intro del piano (suonato nelle ottave alte) e la voce della cantante, acuta e dall’ampia escursione tonale. La voce era di Kate Bush, che subentrava nella scena musicale con un rock fantasioso, lirico, quasi teatrale, “art” potremmo dire; ma certamente ricco di sensualità. L’artista si contrapponeva con tenacia alle correnti musicali del tempo, particolarmente quelle del Regno Unito, il che ha privato la sua musica di un connotato temporale. Apprezzabili poi erano le sue ispirazioni culturali, cha aggiungevano ai brani un’atmosfera sognante, la stessa che si ritrovava nei suoi video. In “Cime Tempestose” indossava un abito rosso acceso, svolazzante; e così vestita, danzava con movimenti flessuosi, tra fiaba e sensualità.
A tutt’oggi è difficile categorizzare la musica di Kate Bush, perché non se ne riconosce la regola. E forse è per questo che ha incontrato i gusti di generazioni differenti, dalle diverse impostazioni culturali. Oggi la si ascolta poco e anche i suoi brani iconici sono stati dimenticati, ma non da noi. Nella play list abbiamo Wuthering Heights e Babooshka. Bei tempi!