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[KATHLEEN TURNER, BELLA E PERICOLOSA]

Nel film “La guerra dei Roses” (1989), ci ha fatto angosciare. Il suo rivale nella contesa era Michael Douglas, che ai nostri occhi non è riuscito a competere con la lucida cattiveria di Kathleen Turner. E pensare che l’attrice ci aveva abituato a ruoli più confortevoli ne “All’inseguimento della pietra verde” e in “Il gioiello del Nilo” (il proseguimento del precedente). Nella bellezza della Turner c’è qualcosa di misterioso, oscuro, forse ambiguo. Non c’è arrendevolezza, nel suo sguardo, e nemmeno decisione; solo il senso di un destino funesto che sta per accadere. Purtroppo.

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[ISABELLA ROSSELLINI, LA PIU’ DESIDERATA]

Bella e brava: quasi per forza. Isabella Rossellini è figlia d’arte e la sua nascita ha rappresentato un debutto, tra cinema e moda. A settant’anni possiamo definirla una diva? O una top model? Forse no, ma l’hanno desiderata in tanti: sul grande schermo o davanti l’obiettivo della fotocamera. Di certo, non ha mai posseduto l’atteggiamento della “vamp”, così ha mostrato sempre l’essenza di ciò che era, senza anteporre un’immagine precostituita. Anche quando l’abbiamo vista presentare Master of Photography, il suo modo si porsi era quello consueto: nei tempi, nei modi, nelle cadenze. Diciamo che ha saputo fondere recitazione e posa in un tutt’uno che si esaltava. In fotografia, tanti si sono scomodati per lei: differenti per stile e generazione, da Horst P Horst a Robert Mapplethorpe; questo per dire che non è mai diventata di moda, come tante ben note “top”. Alcuni marchi di bellezza l’hanno utilizzata per anni, pur col tempo che passava, perché la sua bellezza risultava confortante, quasi rassicurante. E qui arriviamo al punto: era (ed è) bella Isabella Rossellini? La risposta è semplice: sì, molto; perché misteriosa, suadente, tutta da scoprire e interpretare. Per un fotografo può diventare il soggetto ideale, e i fatti lo dimostrano.

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[IGOR STRAVINSKIJ, DUE RITRATTI]

Non è la prima volta che incontriamo Igor Stravinskij per via di un ritratto che lo riguardi. In altre occasioni abbiamo pubblicato il più famoso, quello a firma di Arnold Newman. Il compositore russo ha avuto la fortuna (o il merito?) di farsi fotografare da altri due ritrattisti celebri: Richard Avedon e Irving Penn. Di certo non gli mancava la fama, quella del compositore innovativo, travolgente, capace di scatenare le critiche più accese con la prima de La Sagra della Primavera (1913). Quel giorno, però, accese il cuore di una donna moderna quanto lui, radicale nelle sue decisioni, capace di liberare la moda femminile dalle costrizioni del secolo precedente: Coco Chanel. Tra Igor e Coco nacque un amore, sfociato in una relazione intensa, ma breve; impossibile, potremmo dire. I due proseguiranno per le rispettive strade, Igor andando in America, dove avrebbe composto la famosa Sinfonia in Do, lasciando in dote oltre 100 lavori e cambiando il volto alla musica.

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[IL BACIO DI LEONID BREZNEV]

Il 16 giugno 1977 Breznev diventa presidente dell’Unione Sovietica. Non è una data importante, soprattutto oggi, dopo il riassetto geopolitico della nazione. Teniamo conto che Leonid era ucraino di nascita, il che complica ulteriormente le cose. A leggere la sua biografia, si ricordano nomenclature da Telegiornale in bianco e nero: acqua passata, tempi passati. Anche il fotogiornalismo era diverso: più acuto, attento ai dettagli, sempre pronto potremmo dire. Venivano colti i fatti essenziali della notizia, ma anche gli elementi di contorno, che spesso definivano i tratti caratteriali dei personaggi ritratti. La storia della fotografia è piena di scatti curiosi, che sovente sono sopravvissuti alla memoria della notizia principale. Oggi proponiamo un bacio celebre, dove Breznev è protagonista. Non sarà come quello di Doisneau, ma ha stimolato tanti artisti che poi l’hanno riprodotto. Il Presidente URSS, nell’altro scatto che abbiamo inserito, sta guardando con insistenza un’attrice americana, una bond girl per intenderci: non male, perché anche l’occhio vuole la sua parte.

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