RICORDANDO GIORGIO DE CHIRICO
Volgere la memoria a De Chirico significa scomodare una personalità celebre in ambito pittorico e non solo. Lui, con Carlo Carrà e Giorgio Morandi, fonderà lo stile della pittura metafisica. E’ bello ricordarne gli spostamenti: Atene, la Germania, Firenze, Parigi, Ferrara, Roma; e poi gli incontri: Guillaume Apollinaire, Brancusi, Soffici, De Pisis. Fotograficamente, amiamo pensare a quando si fece ritrarre da Man Ray e Irvig Penn. Di una fotografia di quest’ultimo parlammo lo scorso anno, riportando le parole del fotografo: «Appena arrivato a Roma, inebriato dall'Italia, vidi una figura scendere in Piazza di Spagna. Era de Chirico che trasportava una borsa di verdure. Lo conobbi all'istante, senza il minimo dubbio. Mi sono precipitato verso di lui e l'ho abbracciato. Deve avermi preso per pazzo. Per me rappresentava il famoso de Chirico, per lui ero un estraneo totale; tuttavia, si è commosso, concedendomi di pranzare con lui. Per due giorni mi ha mostrato la sua Roma, posando per la mia macchina fotografica».
La fotografia di Penn che proponiamo, a parte la corona di alloro in testa (un riferimento giocoso agli autoritratti coronati di De Chirico), rivela già il desiderio di Penn di spogliare i suoi soggetti dai riferimenti dei loro mestieri, per meglio concentrarsi sul personaggio.