RICORDANDO FREDDIE MERCURY
Freddie Mercury, un mito del rock mondiale, si spegneva a Londra il 24 novembre del 1991: giusto ricordarlo anche oggi. Lui, 24 ore prima di morire, rilasciò un comunicato stampa, che recitava così: «In seguito alle congetture che si sono susseguite sui giornali nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato positivo all'HIV e che ho contratto l'Aids. Ho ritenuto opportuno mantenere questa informazione privata per proteggere la riservatezza di chi mi circonda. Tuttavia è giunto il momento che i miei amici e ammiratori in tutto il mondo sappiano la verità, e spero che voi tutti vi uniate a me nella lotta contro questa terribile malattia».
“The show must go on”, cantavano i Queen nell’album “Innuendo” 1991) e le parole di Mercury sottintendevano anche questo, al di là del significato espresso. Ha voluto calare il sipario al momento giusto, quando moriva anche la sua presenza sul palcoscenico, la dimora delle aspirazioni nutrite per una vita.
C’è tanto rispetto, nel suo comunicato; e poi una chiamata a raccolta dell’affetto di tanti, di tutti. «Can anybody find me somebody to love?» (Qualcuno può trovarmi qualcuno da amare?) cantava Freddie in “Somebody to love” (1991). Lui di certo l’ha trovato in quell’applauso mondiale che in molti gli hanno dedicato e che può sentire ancora, ovunque si trovi.