FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Anticipiamo di un giorno l’appuntamento del lunedì, quello della “Fotografia da Leggere”. Anche questa volta proponiamo un libro di tecnica fotografica: “La Fotografia Moderna”, di Luciano Spezia. Longanesi & C. (serie Guide Pratiche). 1978. Lo si trova solo nei mercatini, ma rappresenta un buon acquisto.
Lo abbiamo già detto: l’analisi delle pubblicazioni di questo tipo non rappresenta un “effetto nostalgia”, anzi. Nonostante il desiderio compulsivo di possedere e collezionare volumi tecnici (succede, c’è di peggio), apprezziamo molto come venisse trattata la fotografia al tempo, quando cioè non si era alla ricerca di un’abilità tecnologica a suffragio della passione. Ecco cosa si legge a inizio libro. «Per quanto possa sembrare strano, anche oggi, in un’epoca di apparecchiature sofisticatissime e altamente automatizzate, gli elementi indispensabili per ottenere un’immagine fotografica sono: la pellicola, una scatola ermetica alla luce e un piccolo foro». Ancora: «Vale la pena di seguire il procedimento attraverso il quale si può giungere alla fotografia con questi soli elementi, perché, essendo il più semplice dei sistemi, è molto chiarificatore nei confronti di tutto il processo fotografico».
L’esordio del volume è esaustivo. A pensarci bene, tre sono gli elementi che costituiscono la pasta di un’immagine, da sempre: senza pensare al foro stenopeico, ISO, diaframma e tempo d’esposizione rappresentano gli ingredienti dello scatto. Il libro li fa vedere, oggettivamente; il che è utile oggi, visto che le moderne fotocamere ci offrono dei tasti ai quali delegare le nostre scelte. Non vediamo né i diaframmi (non li maneggiamo), tantomeno l’otturatore.
Tornando al volume, ci è piaciuta l’organizzazione. Andando alla fine, c’è un capitolo che menziona libri e riviste da leggere e consultare, mai trovato in un manuale tecnico. Le illustrazioni sono chiare, le fotografie offrono un valido supporto (con un leggero effetto nostalgia, vogliamo ammetterlo).
Un capitolo ci è parso interessante; si tratta di “Alcuni ragionamenti sull’arte di fotografare”, anche se, a una lettura approfondita, appare semplicistico e datato. Che dire? Ai tempi i pensieri erano quelli e non possiamo esprimere una nota di biasimo.
Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma rifugiarsi nella lettura di testi quali quello di oggi non può fare che bene.