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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da leggere”. Questa volta incontriamo due volumi particolari, con lo stesso titolo, che si completano a vicenda. Entrambi ci permetteranno un’ulteriore riflessione sulla nostra fotografia, nella fase importante della scelta. Stiamo parlando di “Contatti, provini d'autore”, Vol. 1 e 2, di Giammaria De Gasperis (Edizioni Postcard). Leggiamo la sinossi: «La scelta della foto migliore attraverso l'uso del provino a contatto. Le storie, i dettagli e i retroscena di alcuni scatti indimenticabili. Sessanta autori internazionali testimoni della storia degli ultimi sessanta anni e dei protagonisti che l'hanno attraversata».
Non c’è solo da leggere, nei due volumi, ma anche “da vedere”; comprendendo il perché di una scelta e l’approccio tenuto di fronte a un soggetto.
Henri Cartier Bresson diceva: «Estrarre una buona fotografia da un foglio di provini è come scendere in cantina e prendere una buona bottiglia da condividere». Attenzione, non vogliamo cadere nella nostalgia, perché oggi i provini a contatto possono essere realizzati con Lightroom, Bridge e Photoshop; crediamo però che sia importante riflettere su come trattare ciò che portiamo a casa dopo una giornata di scatti, soprattutto oggi che i fotogrammi prodotti sono tanti. Per dirla alla Bresson, prepariamo la cantina; le occasioni per una buona bottiglia sono tante.

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BUON NATALE

Due fotografie d'autore ci aiutano nelle parole. Si tratta di due immagini natalizie a firma Matteo Chinellato e Henri Cartier Bresson. Image Mag augura Buon Natale a tutti i lettori, agli appassionati di fotografia, ai curiosi, ma anche a molti altri: perché ogni persona fa parte di una storia da raccontare.

La Redazione di Image Mag.

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BUON NATALE, SILENT NIGHT

In una fredda e nevosa vigilia di Natale del 1818 il pastore Joseph Franz Mohr camminò a piedi per tre chilometri dalla sua casa nel villaggio austriaco di Oberndorf bei Salzburg per incontrare il suo amico Franz Xaver Gruber, nella vicina città di Arnsdorf bei Laufen. Mohr portò con sé una poesia che aveva scritto circa due anni prima. Aveva un disperato bisogno di un canto natalizio per la messa di mezzanotte della vigilia di Natale, che si sarebbe tenuta dopo poche ore. Sperava che il suo amico, un insegnante di scuola che era anche maestro del coro e organista della chiesa, potesse mettere in musica la sua poesia. Per quanto possa sembrare sorprendente, Franz Gruber compose la melodia "Stille Nacht" per Mohr in poche ore in quel 24 dicembre 1818.

L’inondazione del fiume Salzach (lo stesso di Salisburgo) aveva messo fuori servizio l'organo della chiesa, quindi Gruber compose la musica per chitarra. Poche ore dopo che Gruber finì la sua partitura, lui e Mohr si trovarono davanti a fedeli nella chiesa di San Nicola a Oberndorf per eseguire il brano appena composto. Alcune voci del coro locale li hanno sostenuti e i suoni del nuovo canto natalizio hanno rotto il silenzio di quella "Stille Nacht".

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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO

23 dicembre 1966 – Il film “Il buono, il brutto, il cattivo” viene proiettato per la prima volta in pubblico. Considerato uno dei più celebri western della storia del cinema, il film rappresenta la conclusione della “trilogia del dollaro” di Sergio Leone, preceduto da “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”.
Le scene sono state girate in Spagna, tra Castiglia e León e l'Andalusia, ma anche a Durango in Messico e negli studi Elios Film a Roma.
La scena del duello finale a tre, tra i protagonisti, è diventata famosa nella storia del cinema: ricca di primi piani, dettagli, inquadrature strette sugli occhi. La sequenza è risultata straordinaria grazie alla musica firmata da Ennio Morricone.
Non “arrivano i nostri”, in questa pellicola, ma s’intrecciano tre vite, che col tempo, e negli anni, hanno confuso la nostra interpretazione; estetica a parte (il bello è facilmente identificabile), chi è realmente il cattivo? E perché? Crescendo, abbiamo costruito in noi stessi altre idee, alle volte fuorvianti; e qui sta la forza del film, l’ambiguità stessa testimonia come la guerra (quella di Secessione) o le ripetute vendette portino poco lontano.

La pellicola termina con il brutto che insulta il bello mentre si allontana a cavallo, sulla musica che incalza. La lezione non è servita nemmeno a loro e si potrebbe iniziare d’accapo. Ottima l’interpretazione dei tre protagonisti: Tuco, il Brutto (Eli Wallach); Joe, il Buono (Clint Eastwood); e Sentenza, il Cattivo (Lee van Cliff).

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