NASCE DWIGHT EISENHOWER
Abbiamo parlato di Eisenhower tre anni or sono, con una notizia breve, accompagnata dalla fotografia di un noto ritrattista: Richard Avedon. Si trattava di un’immagine scattata a Palm Springs, in California, il 31 gennaio 1964. In essa, stretta nell’inquadratura, si riconosceva la personalità del fotografo americano. Del resto, lui stesso affermava: «C’è molto più di me, nei ritratti delle persone che fotografo, di quanto non appaia di loro». Quello scatto ci ha stimolato, oggi, a cercare altri autori che abbiano interpretato il Presidente americano. La nostra attenzione è caduta su Philippe Halsman e Yousuf Karsh. Il primo era solito far saltare i propri soggetti, per una ragione “logica”: «Ogni inibizione dovuta alla presenza dell’obiettivo viene annullata, perché l’attenzione è rivolta maggiormente al salto. Vengono così rivelati i veri tratti del viso». Qui Halsman ci offre un’immagine curiosa, che ritrae Eisenhower con i suoi fratelli, in un momento di distrazione.
Karsh, illuminando in modo sensibile i suoi soggetti, con luci “teatrali”, si è sempre sforzato di evidenziare i tratti distintivi che trasmettessero il senso della loro individualità. Il momento decisivo per lui, quello nel quale avrebbe rilasciato l'otturatore della fotocamera, emergeva quando la maschera pubblica del suo soggetto si sollevava, anche se solo per un attimo e di sfuggita. Karsh ha scritto: «Il fascino senza fine di queste persone per me risiede in quello che chiamo il loro potere interiore. Fa parte dell'inafferrabile segreto che si nasconde in tutti, ed è stato il lavoro della mia vita cercare di catturarlo su pellicola».