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MARY POPPINS ESCE IN USA

Il 27 agosto 1964 esce nelle sale statunitensi Mary Poppins. In Italia debutterà il 2 ottobre 1965. La pellicola, diretta da Robert Stevenson, ha vinto cinque Oscar: miglior attrice protagonista (Julie Andrews), colonna sonora, montaggio, canzone ("Cam-Caminí"), migliori effetti speciali visivi.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo, il primo di una serie di libri per bambini scritti da P.L. Travers, pubblicato nel 1934. Il personaggio principale è una tata inglese sensibile, con poteri magici. La trama lascia trasparire una critica sociale pungente mentre esplora la relazione tesa tra bambini e adulti.

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COMMISSIONANO LA PIETA’

Ci sono opere d’arte il cui prestigio va oltre il valore artistico, arrivando a identificare un museo o anche una città. E’ il caso, ad esempio, della Gioconda di Parigi, ma anche la Pietà romana di Michelangelo può essere considerata allo stesso modo. Per un turista, l’averla vista è motivo d’orgoglio e vale tutto il viaggio. Spicca, nell’opera, la precisione e la lavorazione accurata. Il busto della Madonna è robusto e possente, forse per via del modello a disposizione; mentre il volto risulta giovanile. Come riportato nel romanzo biografico di Michelangelo Buonarroti, “Il tormento e l’estasi”, scritto da Irving Stone, l’autore della pietà amava molto la sua creazione, temendo per la sua sorte durante il sacco dei Lanzichenecchi.

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BERNSTEIN: MUSICA SERIA E POPOLARE, INSIEME

Abbiamo utilizzato un titolo strano, sicuramente riduttivo; ma altro non sapevamo dire per uno dei più grandi musicisti del ‘900. Leonard Bernstein si è cimentato nella musica “seria” e in quella popolare, impegnandosi anche nel musical e nelle colonne sonore (vincerà un Oscar). Da divo della musica, non ha tralasciato l’impegno nelle sale discografiche e dietro gli obiettivi televisivi. Sotto questo aspetto si dimostrò moderno. Lo dimostrano anche i tanti fotografi che lo hanno ritratto. Abbiamo così scelto due interpreti famosi del ritratto: Yousuf Karsh e Arnold Newman; questo perché entrambi risultano riconoscibili, ricordando lo stile di altri capolavori. Il fotografo armeno- canadese usa qui una luce teatrale, come già fece nel famoso ritratto di Winston Churchill. Newman propone Bernstein in un contesto molto simile a quello utilizzato per fotografare Alfred Krupp, a Essen, nel 1963.

Ci scusiamo se i riscontri biografici di Leonard Bernstein sono trattati con leggerezza, ma per occuparsi appieno di lui occorrevano spazi ben più ampi. Confidiamo che queste poche pillole (anche fotografiche) possano destare quella curiosità che al solito anima la conoscenza.

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RICORDANDO CESARE COLOMBO

Abbiamo osservato a lungo le immagini di Cesare Colombo, non solo oggi. Di volta in volta nascevano in noi curiosità diverse, spesso animate dalla presunzione di un conosciuto modesto e irriverente. Le sue fotografie non illustrano un tempo cristallizzato, ma una serie d’istanti creati per divenire idea, lasciando quindi una coda che si muove in avanti, in attesa del nuovo che arriverà. Le nostre sono considerazioni personali, un po’ supponenti dicevamo, ma ai nostri occhi viene precluso l’effetto nostalgia per come eravamo, convinti (dal fotografo) che un futuro ci sarebbe stato, aderente a un’evoluzione sociale già evidente. Milano è centrale nell’attività fotografica di Cesare Colombo, ma una forza centripeta l’ha portato altrove: non geograficamente, però, perché la sua sensibilità culturale è stata indirizzata a collaborare con altri colleghi e insieme a istituzioni aderenti alla fotografia. Si tratta di un personaggio da rileggere con attenzione, per quanto ha donato durante la sua esistenza, divulgando l’arte dello scatto con ostinazione e coraggio.

Cesare Colombo è stato un protagonista della fotografia italiana, per due ragioni principali. Come studioso, nell’arco di quarant’anni, ha prodotto fotolibri e mostre di grande successo (da L’Occhio di Milano, 1977, alla Fotografia Italiana Anni Cinquanta, 2006); come fotografo, ha condotto un’indagine sulle vicende sociali dell’uomo, tra committenza e ricerca personale. Gli scatti di Cesare Colombo nascono con l’obbligo della testimonianza, ma lasciano spazio alla creatività, dove la poesia si eleva sul vortice della modernità.

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