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[IL GRANDE GATSBY]

Il 10 aprile 1925 viene pubblicato “Il grande Gatsby”, il romanzo capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. Il lavoro non riscosse il dovuto successo, ma gli addetti ai lavori ne furono colpiti. Lo stesso Hemingway si espresse con parole lusinghiere, affermando che, in futuro, da Fitzgerald si sarebbe atteso solo capolavori.

Spesso dai grandi romanzi scaturiscono film importanti e da “Il grande Gatsby” ne nasceranno quattro: uno nel 2013 (con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire), un altro nel 1974 (interpretato da Mia Farrow e Robert Redford), poi due versioni uscite negli anni 1949 e 1926; quest’ultima, muta, è andata perduta.

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[OSCAR AD AMARCORD]

Il 9 aprile 1975, a Los Angeles, Federico Fellini vince il suo quarto Oscar con il film Amarcord (migliore film straniero). La pellicola è strutturata in capitoli, che ci trasferiscono le memorie, arrotondate dal tempo, del regista riminese. Fellini, con Amarcord, dice addio alla città natale, abbandonata all’età di diciannove anni, nel 1939, per approdare a Roma. L’opera è arricchita dalla colonna sonora di Nino Rota. Co sceneggiatore è il poeta Tonino Guerra.

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[CI LASCIA LA LADY DI FERRO]

Margaret Thatcher nasce il 13 ottobre 1925 a Grantham, Lincolnshire, Inghilterra (morirà l'8 aprile 2013, a Londra). E’ stata primo ministro del Partito conservatore britannico (1979 –90), prima donna in Europa a ricoprire un ruolo così importante; l'unico primo ministro britannico nel 20° secolo a vincere tre mandati consecutivi e, al momento delle sue dimissioni, il primo ministro britannico più longevo in carica dal 1827. Margaret accelerò l'evoluzione dell'economia britannica dallo statalismo al liberalismo e divenne, per personalità e successo, il leader politico britannico più famoso dai tempi di Winston Churchill.

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[L’ULTIMO GLADIATORE]

Russell Crowe, è a suo agio nell'impersonare un'enorme varietà di emozioni: da una dolcezza disarmante, fino una brutalità minacciosa e palpabile. Tale qualità appartiene solo ai grandi attori. Russell Crowe mette in mostra inoltre una virilità di vecchio stampo, rara a trovarsi, oggi, nel cinema americano e anche altrove. Ci viene in mente, per assonanza, Kirk Douglas nel film “Spartacus”, il capolavoro di Stanley Kubrick (1960) capace di vincere 4 Oscar e un Golden Globe. La mascolinità è la stessa.

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