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[TORMENTO E FOTOGRAFIA]

Nel giorno nel quale sono usciti due film innovativi e geniali, Guerre Stellari (1977, di George Lucas) e Alien (1979, di Ridley Scott), abbiamo preferito occuparci di una donna fotografa che ha profuso passione nella pratica dello scatto: senza farne solo una bandiera di emancipazione, ma dedicando la propria attenzione alle classi deboli della società. Di cinema abbiamo parlato anche ieri, per cui gli eroi della fantascienza possono aspettare almeno un altro anno.

Consuelo Kanaga è una donna difficile da comprendere. Studiò come giornalista, ma ben presto subì il fascino della fotografia, sfogliando la celebre rivista di Alfred Stiglitz, Camera Work. La sua vita amorosa fu molto tormentata: nel 1919 si sposa per la prima volta, ma il matrimonio dura appena due anni. Si fidanza, però la relazione termina dopo sei mesi. Spinta da Tina Modotti (conosciuta in California), viaggia per l’Europa, ma è in Tunisia che incontra nuovamente l’amore per uno scrittore col quale si sposa. Nel 1935 incontrerà l’uomo della sua vita, il pittore Wallace Putnam, mentre tentava di cogliere l’intimità delle famiglie di Harlem.

Questo preambolo, forse troppo breve, serve a sottolineare come la vita di Consuelo Kanaga sia stata sicuramente tormentata: ha cambiato amori, e quindi, di continuo, luoghi e amicizie. Una sola cosa però l'ha accompagnata sempre: la fotografia; vissuta con grande passione per raccontare se stessa attraverso il suo paese, l'America.

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[THELMA E LOUISE, IL PRIMO SELFIE]

Il 24 maggio 1991 esce nelle sale “Thelma & Louise”, di Ridley Scott. Il film avrà un grande successo, riceverà 5 nomination e vincerà l'Oscar per la miglior sceneggiatura. Il movie è diventato un classico, tanto da essere usato spesso nelle diciture popolari. Ad oggi, due amiche che vadano all’estero, in auto da sole, spesso sono soprannominate Thelma & Louise. Del resto, il capolavoro di Ridley Scott ribalta i costumi, decretando la fine di un’era. I road-movie erano sempre declinati al maschile, in questa pellicola invece le vicende sono al femminile, con due donne che cercano la libertà usando quella violenza che le ha sempre viste soccombere. Gli scenari sono quelli del “grande viaggio”, con i paesaggi sontuosi che quasi promettono quel mondo libero ricercato dalla coppia. Purtroppo, Thelma & Luise verranno invischiate in meschinità di vario genere, pur nel tentativo di rivendicare dignità e indipendenza.

Corre un pessimismo crescente nello svolgersi della trama, un piano inclinato che scivola nella scena finale: quella che nessuno spettatore avrebbe desiderato. Le due donne cadono volutamente in un precipizio, lasciando un segno, però, che sarà difficile cancellare.

Nota. Nel film compare per la prima volta, in una parte degna di nota, Brad Pitt, che batte la concorrenza del suo rivale-amico George Clooney.

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[JOAN COLLINS, DIVA PER DINASTIA]

Bella e intrigante, Joan Collins è diventata molto famosa per aver interpretato il ruolo della perfida Alexis Carrington nella fortunata serie tv degli anni Ottanta “Dynasty” (1981 - 1989). Erano gli anni di Dallas, che si vide sorpassare dal sequel della Collins. L’attrice, nella sua carriera, ha fatto di tutto, sempre usando la sua bellezza; anche quel po’ di porno (soft) che male non fa. Del resto è apparsa su Playboy a cinquant’anni, dimostrando che l’estetica felice può durare a lungo. Ha anche scritto molto, la Collins, da diva navigata, forse l’ultima nella dinastia di Hollywood.

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[AZNAVOUR, UNO CHANSONNIER AUTENTICO]

Personaggio eclettico, Charles Aznavour è diventato famoso anche per i ruoli cinematografici che l'hanno visto protagonista, come nel film del 1960 di François Truffaut “Tirate sul pianista”. Aznavour ha interpretato nella sua carriera alcuni brani memorabili, a cominciare da “La Bohème”, forse il suo brano più conosciuto, “Que c'est triste Venise” tradotta in italiano in “Com'è triste Venezia”, brano diventato poi uno dei suoi più grandi successi in Italia insieme a “Ed io tra di voi”.

L’hanno paragonato a Frank Sinatra, ma la similitudine non calza. Lui ha occupato 4 decenni di musica con un personaggio proprio, cantore dell’amore spesso dai toni grigi e piovosi, intrisi di una malinconia (anche recitativa) che seguiva una felicità vera.

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