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[LA BELLA AUSTRALIANA]

Tutto facile, per Elle Macpherson, almeno così sembra. Veniva chiamata "The body" dagli addetti ai lavori, per via delle sue forme. Per anni stilisti e fotografi si sono contesi le sue grazie, per una favola durata una vita. Troppo facile? Non sappiamo, ma è meglio convincere le tante aspiranti che la fortuna di Elle non capita spesso, soprattutto a causa di un incontro casuale. Meglio studiare legge, come avrebbe voluto fare la bella australiana in giovane età.

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[FOR A MILLION REASONS]

Abbiamo preso in prestito il titolo di una canzone (Million Reasons) per cercare di comprendere le ragioni del successo di Lady Gaga. Forse sono tante, troppe; tutte iniziate lontano, quando lei era ancora bambina, paffuta e presa in giro. Da allora non si è mai posta dei limiti, arrivando anche a ballare seminuda nei bar dei perditempo, di coloro che cercano il sollazzo serale. Intanto scrive e suona, Lady Gaga, e viene scritturata. La strada inizia a diventare in discesa e porta la cantante anche al cinema. E allora? Le ragioni del successo? Sono sempre tante: sicuramente consapevolezza, da un lato; e riconoscibilità, dall’altro. Lady Gaga si fa percepire per ciò che desidera essere, sin da bambina. Le million reasons iniziano da lì.

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[CON LE ALI SOTTO I PIEDI]

“Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi, se hai una Vespa Special che i toglie i problemi”.

Sono le parole di una canzone cantata dai Luna Pop, gruppo del quale Cesare Cremonini era il leader. Quel brano, subito diventato iconico, è entrato nella musica italiana come un soffio di vento caldo, facendo emergere un artista innovativo, dalla forza artistica dirompente. La sua musica è iniziata a nascere su suoni consueti, con anche un pizzico di Beatles; ma poi è avvenuto il miracolo: il volto di Cesare ha aperto cuori e fantasie, risultando convincente anche sul grande schermo. Le parole hanno fatto il resto, in una metrica differente, forse mai ascoltata, accattivante anch’essa. Non conoscevamo la forza scenica di Cesare, ma anche lì è stata meraviglia: sul palco e in TV.

“Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”.

Quella Vespa gira ancora per i colli bolognesi. Sarebbe bello salirci sopra.

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[ROBERTO BOLLE, DANZA E LIBERTA’]

Roberto Bolle è sorprendente: alto, fisico d’atleta, espressività scenica, sorriso. Andrebbero aggiunti i successi, i premi, il fatto di essere contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell'American Ballet Theatre di New York, nonché Guest Artist al Royal Ballet. E’ però il suo sorriso a rapirci, quella facilità al sacrificio che lo porta a divulgare la sua danza oltre i teatri, in TV, nelle interviste. Il ballo classico, troppo spesso rinchiuso nella sua tradizione, trova col ballerino piemontese un respiro nuovo, moderno, senza concedersi licenze tecniche. E’ la forza della libertà, quella vera: fatta di diritti e doveri. Va bene tutto, ma ci sarà sempre un pubblico ad aspettarlo, al quale verrà dedicato quel sorriso che chiude un’espressione tecnica irraggiungibile ai più. Danza e libertà, dicevamo: il cerchio si chiude.

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