UN ISTRIONE DEL CINEMA
Ci ha terrorizzato nel film La Mosca, conquistati con Il Grande Freddo (un capolavoro di Lawrence Kasdan, 1983) e divertiti in altri film. Lui è Jeff Goldblum, capace di giocare col cinema, diventando così irresistibile e suadente, affascinante per dirla tutta.
Noi lo ricordiamo in un film minore, piatto e forse insignificante. Si tratta di “Tutto in una notte”, di John Landis, dove lui emerge ugualmente pur con i silenzi e le indecisioni di un personaggio in difficoltà esistenziale.
L'ingegnere di Los Angeles Ed Okin (Jeff Goldblum) conduce una vita depressa e insoddisfacente. Non ama il proprio lavoro, soffre d’insonnia e come se non bastasse scopre la moglie a letto con un altro. Tutto cambia però quando casualmente salva in aeroporto la bella Diana (Michelle Pfeiffer), contrabbandiera di diamanti inseguita da quattro killer iraniani. La vita di Ed imboccherà un nuovo corso, con un finale inaspettato e desiderato da noi che guardavamo.
La pellicola scorre in lentezza, senza incollare alla poltrona, nonostante le vicende della trama. Giganteggia, nella colonna sonora, “Into the night” di BB King (che peraltro compare come cameo nelle vesti di un benzinaio). Jeff, come dicevamo, da istrione quale è firma un interpretazione efficace, convincente, necessaria alla parte, in un film che di certo non può essere considerato un capolavoro.