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OLIVER STONE, CINEMA E POLITICA

Oliver Stone ha impegnato le nostre vite, proponendosi nel tempo come regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Amato e detestato, Oliver Stone rimane il personaggio più discusso di Hollywood. Nazionalista e anti americano, nel corso della sua carriera ha tracciato un ritratto variegato degli USA, mettendo a nudo i buchi del sistema. Ha diretto, "Platoon" (1986), "Talk Radio" (1988), "Nato il 4 luglio" (1989), "JFK - Un caso ancora aperto" (1991, otto candidature all'Oscar), "Assassini nati" (1994), "Nixon" (1995, quattro candidature all'Oscar) e "U-Turn". Ha sceneggiato, fra l'altro, anche "Evita" e "Fuga di mezzanotte". Candidato complessivamente a undici Premi Oscar come sceneggiatore, regista e produttore (tre quelli vinti, per la sceneggiatura di "Fuga di mezzanotte" e per la regia di "Nato il 4 luglio" e "Platoon"), di lui si può dire che abbia contribuito, con il suo lavoro, all’evoluzione della settima arte.

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AMY WINEHOUSE, IN UN LIBRO

Ci manca, Amy Winehouse, musicalmente e come icona. Lei ha creato uno stile interculturale, trasversale nei generi. Ha sperimentato un mix eclettico di jazz, soul, pop, reggae, world beat e R&B. Aveva una capacità speciale di incanalare dolore e disperazione nelle sue esibizioni. La sua voce, il fraseggio e la pronuncia a volte suonavano come un mix tra Billy Holliday, Dinah Washington e Sarah Vaughan.

Il fotografo Blake Wood ha incontrato Amy Winehouse all'apice della sua carriera e per due anni sono diventati inseparabili. In 150 fotografie a colori e in bianco e nero, il libro che incontriamo registra il loro tempo insieme, che abbraccia momenti privati a Londra, Parigi e St. Lucia. Queste fotografie inedite catturano un lato raro e più leggero di questa icona che già ci manca e sono un intimo omaggio a Winehouse come lei voleva vedere se stessa.

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SALUTIAMO WILLIAM KLEIN

Solo poche parole, perché non ci piace parlare dei fotografi in occasione della loro scomparsa. Con William Klein facciamo un’eccezione, per il fatto di averlo amato tanto. In fotografia, di lui ci piaceva la rabbia, l’anticonformismo, la capacità di intrudere la scena, la sperimentazione. E' stato anche scultore, pittore e regista, sempre controcorrente, coerente con se stesso. Aveva 96 anni, William Klein, ed è stato capace di rivoluzionare la fotografia, durante una lunga carriera lo ha visto partecipe anche nella moda. Oggi, ricordandolo, abbiamo un motivo in più per sfogliare il suo libro su Roma. Lo ringraziamo per quanto ci ha fatto vedere.

Roma, il libro di William Klein. Edizioni Contrasto

Stiamo parlando di un volume che ha fatto la storia della fotografia. Siamo nel 1956. William Klein arriva a Roma. Dovrebbe collaborare con Fellini sul set di “Le notti di Cabria”. I tempi si allungano; Klein è in città, assieme al regista romagnolo, ma anche in compagnia di Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Ennio Flaiano e altri scrittori e artisti dell’avanguardia italiana. Ne nasce una visione unica della capitale: brillante, vivace, moderna, di certo lontana da quella che potrebbe scaturire con una narrazione neo realistica dell’urbe. Il volume esce nel 1959 ed è una delle pubblicazioni più illustri del fotografo.

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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da leggere”. Questa volta ci rivolgiamo a Georges Simenon, col suo libro “Il Mediterraneo in barca” (Adelphi, 7° edizione, 11 luglio 2019. Si tratta di un reportage scritto, dove si può comprendere cosa cercasse lo scrittore belga e come guardasse la realtà incontrata. Sappiamo che lui si dedicava anche alla fotografia, per cui è bello riconoscere la sua struttura narrativa, che poteva anche diventare immagine.

Maggio 1934, il giovane Georges Simenon salpa con una goletta per una crociera attraverso il Mediterraneo. Farà rotta verso la Tunisia, con tappe all’Isola d’Elba, Messina, Siracusa, Malta. Ne approfitta per scrivere dei lunghi reportage per un settimanale. Simenon naviga, guarda, raccoglie storie che poi racconta nei suoi articoli, e scatta anche fotografie. Navigli e approdi, e poi personaggi, tanti: marinai e suonatori ambulanti, giovani pescivendole carine quanto austere e pescatori baffuti.

Al di là del volume consigliato oggi, suggeriamo una lettura approfondita delle opere di Simenon, autore prolifico che scriveva almeno ottanta pagine al giorno. Anche Maigret potrebbe essere un modo per approcciare lo scrittore e il suo modo di raccontare. Le sue ambientazioni quasi ci fanno intravedere delle immagini, a Parigi come altrove.

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