”Dopo anni di grande successo... nel 2006, si è allontanato dal lavoro commerciale, ritirandosi in una ex colonia nudista isolata a Maui, nelle Hawaii, per concentrarsi sulla fotografia e l’agricoltura."
Nel mondo della fotografia contemporanea, pochi nomi riescono a catturare l'attenzione e lo stupore come quello di David La Chapelle. Nato negli Stati Uniti nel 1963, La Chapelle ha costruito una carriera unica, passando da enfant prodige della Pop Art, sotto la guida di Andy Warhol, per diventare un fotografo celebre e controverso, capace di trasformare ogni scatto in un'opera di arte visiva. La Chapelle non si limita a catturare immagini, ma costruisce universi paralleli, indipendenti da colori intensi e scenografie surreali che parlano della società moderna, della cultura pop e della spiritualità.
Ogni fotografia di LaChapelle è un'esplorazione artistica che fonde estetica e critica sociale. Le sue opere più famose spesso rivisitano temi religiosi o sociali, come nella serie "Jesus is my Homeboy", che mescola figure sacre con simboli della cultura pop contemporanea.
Questa audacia gli ha valso ammiratori e detrattori, ma tutti concordano sul suo impatto nell'arte visiva. I suoi lavori sono esposti in musei e gallerie internazionali, dal Mudec di Milano fino alla Reggia di Venaria.
Per LaChapelle, la fotografia è più di una semplice immagine: è uno strumento per far emergere emozioni e riflessioni sulla condizione umana e sull'evoluzione dell'epoca moderna. La sua visione del mondo, provocatoria e poetica, lo posiziona come uno dei grandi maestri della fotografia contemporanea, capace di trasformare la realtà in fantasia, e di spingere lo spettatore a guardare oltre la superficie.
David LaChapelle, figura controversa e inconfondibile nel mondo della fotografia contemporanea, ha trasformato l'arte fotografica in una spettacolare narrazione visiva, dove estetica pop e critica sociale si incontro con una potenza scenica rara.
La sua carriera è contraddistinta da uno stile eccessivo, volutamente sovraccarico, che spinge il pubblico a confrontarsi con temi profondi sotto una coltre di colori vividi e scenografie fantastiche, una “messa in scena della verità” che sfida e incanta lo spettatore.Il lavoro di LaChapelle si distingue per il suo caos studiato, un'architettura visiva che sorprende l'occhio e la mente, quasi a sfidare le nozioni classiche di bellezza e armonia. Ogni scatto si presenta come una pioggia di simboli e colori, una "pioggia visiva" capace di sovrastare la percezione della realtà.
Da inizio carriera, LaChapelle è stato criticato per un presunto debito nei confronti di artisti precedenti, a cui talvolta sembra ispirarsi con forza. Tuttavia, è proprio questa sua capacità di trarre ispirazione da ogni aspetto della cultura visiva che lo rende un vero maestro del nostro tempo. Egli plasma la fotografia di moda e quella d'arte, amalgamandole con elementi teatrali e surreali che ricordano la pittura barocca e l'estetica pop.
Con un immaginario capace di attingere a religione, storia e critica sociale, David LaChapelle ha aperto una nuova strada per la fotografia moderna, confermandosi non solo fotografo ma anche provocatore culturale e visionario in un'epoca in cui l'immagine è il linguaggio dominante.Buona fotografia a tutti
I GRANDI AUTORI
David LaChapelle
David LaChapelle, note biografiche
LaChapelle ha frequentato la “North Carolina School of the Arts” e successivamente la “School of the Arts” di New York. Dopo un rapido passaggio nei marines, un matrimonio a Londra, David ritorna a New York lavorando come fotografo. Fu Andy Warhol ad offrire a LaChapelle il suo primo incarico professionale fotografico per la rivista Interview magazine. Inoltre lavora per copertine e servizi fotografici di riviste, fra cui Vanity Fair, GQ, Vogue, The Face, Arena Homme e Rolling Stone.
Il primo libro fotografico, dal titolo LaChapelle Land, permise al fotografo di far conoscere il suo stile: fotografie dai colori molto accesi, a volte oniriche, a volte bizzarre. Il successivo Hotel LaChapelle contiene svariati scatti di celebrità. Sia Artists and Prostitutes (in tiratura limitata, venduto a 1500 dollari il pezzo, con l’autografo dell’artista) che Heaven to Hell sono stati molto apprezzati dal pubblico. Le sue foto sono descritte come barocche, perfino eccessive, caratterizzate dalla solita spiccata ironia.
Iniziata l’attività di regista di videoclip musicali, nel 2005 ha infine diretto il documentario Rize, premiato al Sundance Film Festival. Il lavoro, girato nei sobborghi periferici di Los Angeles illustra le nuove forme di ballo (tra cui il Krumping) esplose nei ghetti neri della città.
Le celebrità che hanno posato per lui sono moltissime, fra le quali spiccano (citate dallo stesso David come sue muse ispiratrici): Courtney Love, Pamela Anderson e la donna transgender Amanda Lepore. Inoltre artisti come Angelina Jolie, Madonna, Benicio del Toro, Lana Del Rey, Tupac Shakur, Marilyn Manson, Elizabeth Taylor, Carmen Electra, Björk, River Phoenix, Tori Amos, Drew Barrymore, Michael Jackson, Aaliyah, Leonardo DiCaprio, Uma Thurman, Shirley Manson, David Duchovny, Rose McGowan, Lindsay Lohan, Sarah Jessica Parker, Eminem, Lady Gaga, Nicki Minaj, Kanye West, Rihanna, Travis Scott politici come Hillary Clinton e atleti come Lance Armstrong e David Beckham.
E’ passato più di un decennio da quando David LaChapelle è stato uno dei fotografi più richiesti al mondo, ha scelto Michael Jackson come l’arcangelo Gabriele, fotografando Tupac in una vasca piena di sangue e cementando l’immagine di teen-sex-simbolo di Britney Spears sul copertina di Rolling Stone. I suoi editoriali di moda e copertine di riviste ipersaturi, sessualmente carichi, spesso surreali (aveva contratti lucrosi con Vogue e Rolling Stone) furono accolti con grande successo e lo fecero soprannominato “il Fellini della fotografia”. “I miei agenti mi stavano dicendo: ‘Questo è un errore'”, “Il mio istinto mi stava dicendo che è ora di smettere perché non me ne sono più innamorata. Non credevo davvero in questa idea che la felicità è il tuo prossimo acquisto, e il mio lavoro lo stava riflettendo. È tempo di lasciare una persona più giovane “. Nel 2006, si è allontanato dal lavoro commerciale, ritirandosi in una ex colonia nudista isolata a Maui, nelle Hawaii, per concentrarsi sulla fotografia e l’agricoltura.