Per me è importante raccontare una storia. A seconda della situazione, il ballerino può essere in posa o in movimento. Utilizzo entrambe le situazioni in egual misura nella mia fotografia.
Conosciamo Nisian Hughes quasi per caso, complici i social. Il fotografo d’oltreoceano ci ha colpito per come ha voluto interpretare la danza classica, nei suoi attori più famosi. Le immagini sono tutte in movimento, il più delle volte con lo stesso sfondo; ma da esse emerge forza, muscolo, forse atletismo. C’è una certa nudità, in quanto vediamo; ma è palesemente indirizzata a mostrare il rigore e la dedizione che occorrono per calcare i palcoscenici del mondo. Ecco quindi i salti, le aperture degli arti, persino una grazia difficile a ottenersi senza un lavoro continuo e abnegato: Nisian ci mostra questo. La passione? Certo, è importante: anche da parte di chi scatta. Occorre intuire l’apice dello sforzo, l’istante “di stallo”, quando l’espressività della ballerina è massima, con la grazia dovuta.
Siamo ai bordi della fotografia sportiva, dove il gesto diventa sostanziale. Qui, però, è importante immaginare la musica, il ritmo; e poi un sipario aperto e tanta gente a guardare. Oppure, semplicemente, un pianoforte e una grande sala, dove lei (la ballerina), da sola, interpreta, assimila, fa sue le note di un contrappunto personale e ricercato.
Non ci sentiamo di magnificare le immagini che vediamo: parlano da sole; piuttosto ci piace sottolineare il coraggio di chi ha voluto mettere in mostra l’essenziale, l’anima della disciplina, il tenore artistico sul quale poggerà lo spettacolo di domani. Forse sarebbe stato più semplice ritrarre scene e costumi, perseguendo un linguaggio di maniera, teatrale appunto; avremmo però colto il lato più esteriore di una pratica che, come la fotografia, nasce da dentro, come una mancanza compulsiva: quella che impone sempre di confrontarsi con se stessi e con le possibilità del proprio corpo.
Nisian, quando hai iniziato a fotografare e perché?
Ho iniziato a scattare fotografie alle scuole superiori. I miei genitori avevano aperto uno studio di fotografia a noleggio. Amavo fotografare le persone che passavano di lì. Per me è stato un modo di avvicinarmi alla gente e di imparare a conoscermi.
La tua è stata passione per la fotografia?
Sì lo è stata ed è tuttora una passione, penso sempre alla fotografia. Non appena inizio a scattare mi perdo nel momento.
La passione è stata importante per la tua carriera?
La passione è una delle componenti più importanti della mia carriera. Mi ha tenuto concentrato nel corso degli anni di cambiamenti e sfide.
Come hai curato la tua formazione?
Non ho seguito corsi specifici di fotografia. Ho compiuto i miei studi in design della comunicazione alla Parsons School of Design di New York e ho utilizzato la fotografia nei miei progetti. Ho sempre cercato di sperimentare con la fotografia e amo andare alla ricerca dei miei soggetti e della luce. C’è molto da considerare intorno a una foto prima di scattarla.
Hai avuto degli elementi ispiratori? Dei fotografi cha abbiano influito sulla tua fotografia?
Trovo l’ispirazione nei miei soggetti. Il mio fotografo preferito è Richard Avedon. La maggior parte delle volte che cerco un riferimento, penso prima a lui. Amo il modo col quale usava la luce e metteva a fuoco il soggetto per raccontare la sua storia.
Quando hai iniziato a fotografare la danza classica e perché?
Ho iniziato a fotografare la danza classica all’età di ventotto anni. Per molto tempo sono stato colpito dalla dedizione, dal talento, dall’etica professionale e la precisione che occorrono per diventare un ballerina. Del resto, avrei voluto danzare.
Qual è la qualità più importante per un fotografo come te?
Innanzitutto, è molto importante raccontare una storia; poi la luce deve essere perfetta, e mi piace quando una fotografia mi restituisce la maggior quantità d’informazioni in un singolo fotogramma. Ci sono molte parti in movimento che si uniscono per realizzare un’immagine.
A questo punto, qual è la qualità più importante per un interprete del balletto classico?
La sorpresa. Ogni fotografia deve dimostrare qualcosa in più di quanto ci si aspetti.
Tu spesso ritrai i soggetti in movimento. Preferisci che ballino e non che posino per te?
Per me è importante raccontare una storia. A seconda della situazione, il ballerino può essere in posa o in movimento. Utilizzo entrambe le situazioni in egual misura nella mia fotografia.
Bianco e nero o colore: cosa preferisci?
Mi piace la fotografia in bianco e nero, ma nel mio lavoro preferisco il colore. Mostra in modo più realistico il soggetto così come lo sto cercando.
Qual è il tuo rapporto con la fotografia digitale?
Mi piace di poter vedere subito ciò che sto riprendendo. Qualche volta uso la mia macchina digitale come una polaroid per essere sicuro di usare le impostazioni corrette sulla macchina a pellicola. Scatto sia in analogico, che in digitale.
C’è, tra le tue, un’immagine preferita? Una che ami particolarmente?
Spesso scatto una fotografia e capisco immediatamente di aver raggiunto il risultato, che non c’è altro da fare. In questo momento amo un’immagine che ritrae Isabella Boylston seduta, con la sua gamba destra fuori. Ha assunto una posa rilassata, eppure s’intuisce molto della sua forza e del suo carattere.
Dopo tanti anni di carriera, c’è un progetto mai finito e che vorresti portare a termine?
Ho iniziato un nuovo lavoro e vorrei già concentrarmi sul prossimo. Vorrei fotografare gli atleti. Lo sport è un’altra mia passione. Quando guardo o pratico uno sport, nascono in me una moltitudine di emozioni. Ammiro gli atleti nello stesso modo con quale ammiro i ballerini. Ci sono molte similitudini. Non esistono limiti alla loro dedizione.
C’è un obiettivo che usi preferenzialmente?
Il 120 mm macro.
Potessi scegliere, che fotografia scatteresti domani?
Vorrei trovarmi in uno studio fotografico, con molto spazio di fronte, e una luce naturale che entra da un lucernario. Mi piacerebbe avere una squadra importante intorno a me, per fotografare, durante una mezza giornata, una ballerina e, per un’altra, un atleta.
Puoi farti un augurio da solo, cosa ti dici?
Vorrei avere energie illimitate per non dover dormire. Sono entusiasta del giorno e di quello che può portare.
Buona fotografia a tutti
I GRANDI AUTORI
Nisian Hughes
Nisian Hughes è un fotografo e regista che vive tra Parigi e New York. Ha trascorso i primi dieci anni della sua carriera come direttore artistico per varie agenzie, come Ogilvy e Mather, Hill Holliday e Mikco, sempre a New York. Nisian ha sempre avuto una forte passione per la fotografia e il video, lavorando costantemente il più possibile in quegli anni. In più, ha offerto il suo contributo al fianco dei migliori fotografi, comprendendo cosa occorreva per creare immagini di grande impatto.
Il suo desiderio era passare da Art Director a Fotografo. Per il suo primo grande progetto, ha girato il mondo fotografando e filmando la cantante islandese, la cantautrice Bjork, durante il suo Greatest Hits World Tour. Da allora Nisian ha portato avanti una carriera frenetica, fotografando su commissione per numerosi marchi negli Stati Uniti e in Europa. Nisian sta lavorando a un libro fotografico sul balletto.