”Penso che il colore rappresenti una sfida maggiore. Col bianco e nero esistono solo tonalità di grigio. Col colore ci si trova davanti alle più incredibili combinazioni di sottili sfumature che possono essere sfruttate per esprimere profondità o rilievo."
Il Maestro della Fotografia di Viaggio
Hernest Hass, uno dei fotografi più influenti del XX secolo, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia di viaggio e della narrazione visiva. Nato nel 1933 in Austria, Hass ha sviluppato una passione per la fotografia fin da giovane, accompagnata da un profondo desiderio di esplorare il mondo e catturare la bellezza della vita quotidiana e dei paesaggi naturali. Il suo contributo alla fotografia non si limita solo alla tecnica, ma si estende anche all’arte di raccontare storie attraverso le immagini.
La carriera di Hass ha preso forma negli anni '50, quando ha iniziato a viaggiare in giro per il mondo, documentando culture diverse e scenari mozzafiato. La sua capacità di captare l’essenza dei luoghi e delle persone che incontrava è diventata una delle sue caratteristiche distintive. Utilizzando una camera Leica, Hass ha focalizzato il suo obiettivo su scene di vita quotidiana, enfatizzando la bellezza dei momenti fugaci che spesso passano inosservati.
Tecnica e Stile
Uno degli aspetti più innovativi del lavoro di Hass è stata la sua abilità nell'usare la luce naturale per creare atmosfere mozzafiato. Le sue fotografie trasmettono una profonda sensibilità emotiva, spesso giocando con ombre e luci per evocare sentimenti e narrazioni. Hass ha sempre creduto che una buona fotografia dovesse far sentire lo spettatore parte integrante della scena, coinvolgendolo nella storia che stava raccontando.
Hass ha inoltre adottato tecniche di composizione all'avanguardia ai tempi, come l’uso del “punto di vista” per creare una connessione immediata tra il soggetto e il pubblico. Le sue opere rappresentano non solo luoghi esotici ma anche emozioni universali, rendendo il suo lavoro accessibile e toccante per tutti.
Un Pioniere della Fotografia di Viaggio
Durante la sua carriera, Hass ha pubblicato numerosi libri fotografici che hanno riscosso grande successo, diventando punti di riferimento nella fotografia di viaggio. Le sue pubblicazioni, come “In a Country of Strangers” e “The World Is My Home”, non solo celebrano la bellezza del pianeta ma invitano anche a una riflessione più profonda sui temi della cultura, della diversità e della globalizzazione.
Grazie alla sua reattività e alla sua curiosità, Hass ha saputo documentare le trasformazioni sociali e culturali di diverse nazioni, rendendo visibile l’invisibile. Con le sue fotografie, ha sfidato i pregiudizi, mostrando la complessità delle esperienze umane in tutto il mondo.
L’influenza di Hernest Hass si estende oltre le sue immagini. È stato un mentore per molti fotografi emergenti, trasmettendo non solo tecniche fotografiche ma anche un approccio etico e rispettoso al mondo. La sua filosofia di vita, improntata sull’esplorazione e sull'apprendimento, continua a ispirare generazioni di artisti.
Oggi, le fotografie di Hass sono esposte in musei e gallerie di tutto il mondo, e la sua opera rimane un faro luminoso per coloro che cercano di catturare la bellezza e la complessità della vita attraverso l’obiettivo della camera.
La sua capacità di immortalare momenti fugaci e trasformarli in arte ha reso Hernest Hass uno dei fotografi più amati e rispettati della sua epoca, e il suo lavoro continua a vivere come testimonianza di un viaggio senza tempo.
Buona fotografia a tutti
I GRANDI AUTORI
Hernest Hass
Ernest Hass, note biografiche
Ernst Haas (1921–1986) è acclamato come uno dei fotografi più celebrati e influenti del XX secolo e considerato uno dei pionieri della fotografia a colori. Haas nacque a Vienna nel 1921 e iniziò a dedicarsi alla fotografia dopo la guerra. I suoi primi lavori sui prigionieri di guerra austriaci di ritorno lo portarono all'attenzione della rivista LIFE . Rifiutò un'offerta di lavoro come fotografo personale per mantenere la sua indipendenza. Su invito di Robert Capa, Haas entrò a far parte della Magnum nel 1949, sviluppando strette collaborazioni con Capa, Henri Cartier-Bresson e Werner Bishof.
Haas si trasferì negli Stati Uniti nel 1951 e poco dopo iniziò a sperimentare con la pellicola a colori Kodachrome. Divenne il principale fotografo a colori degli anni '50. Nel 1953 la rivista LIFE pubblicò il suo rivoluzionario saggio fotografico a colori di 24 pagine su New York City. Fu la prima volta che LIFE pubblicò un articolo fotografico a colori così ampio . Nel 1962 una retrospettiva del suo lavoro fu la prima mostra di fotografia a colori tenutasi al Museum of Modern Art di New York. Nel corso della sua carriera, Haas ha viaggiato molto, fotografando per LIFE , Vogue e Look , per nominare solo alcune delle numerose pubblicazioni influenti. Ha scritto quattro libri durante la sua vita: The Creation (1971), In America (1975), In Germany (1976) e Himalayan Pilgrimage (1978).
Ernst Haas ha ricevuto il premio Hasselblad nel 1986, anno della sua morte. Haas ha continuato a essere oggetto di mostre museali e pubblicazioni come Ernst Haas, Color Photography (1989), Ernst Haas in Black and White (1992) e Color Correction (2011). L'Ernst Haas Studio, situato a New York, continua a gestire l'eredità di Haas, aiutando i ricercatori e supervisionando tutti i progetti correlati al suo lavoro.