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”Sento che la tecnica non è troppo importante. È più importante usare gli occhi, la mente e il cuore…"
FAN HO
| Massimo Reggia | GRANDI AUTORI

Il poeta della fotografia in bianco e nero

Fan Ho è riconosciuto come uno dei fotografi asiatici più influenti del XX secolo, soprannominato il "poeta della luce" per il suo straordinario uso del bianco e nero e delle composizioni suggestive. Nato a Shanghai nel 1931, il suo viaggio fotografico è iniziato dopo che suo padre gli ha regalato una macchina fotografica Kodak Brownie box il giorno del suo 14° compleanno. Quattro anni dopo, la sua famiglia, come migliaia di altri, emigrò dalla terraferma a Hong Kong, e fu qui, poco dopo il suo arrivo, che acquistò la Rolleiflex a doppia lente che sarebbe diventata da allora in poi il suo marchio di fabbrica.

A Hong Kong trovò ispirazione nelle vivaci strade della città, catturandone l'essenza attraverso una visione unica e poetica.

Fan Ho é sicuramente uno dei più celebri fotografi cinesi, e considerato il padre della moderna street photography.

Fan Ho ha trasformato la fotografia di strada in una forma d'arte grazie al suo stile unico, caratterizzato da un uso magistrale della luce e delle ombre. I suoi scatti in bianco e nero catturano momenti di quotidianità con una straordinaria sensibilità, trasformando semplici scene urbane in composizioni poetiche e senza tempo. Le sue opere, realizzate prevalentemente negli anni '50 e '60, raccontano momenti quotidiani, trasformati in immagini dal forte impatto estetico e narrativo.

Ho univa un rigoroso senso della composizione e un uso sapiente della luce e delle ombre, influenzato dai movimenti cinematografici e artistici dell'epoca. La sua abilità nel fondere elementi architettonici con soggetti umani, spesso colti in movimento, ha reso il suo lavoro un punto di riferimento per la fotografia moderna.

Fan Ho ha ricevuto oltre 280 premi internazionali ed è stato celebrato per la sua capacità di elevare la fotografia documentaristica a un livello artistico. Le sue opere continuano a ispirare generazioni di fotografi, ricordandoci l'importanza di trovare la bellezza nella vita quotidiana, un fotografo capace di raccontare la storia attraverso la sua capacità di congelare attimi di vita metropolitana e trasformarle in immagini iconiche, sottolineando l'importanza del cosa si fotografa più che del “come. La sua gestione della luce, l’equilibrio tra luce e l’ombra, quel modo leggero di raccontare. Il suo stile è quasi cinematografico, una ricerca tra il significato e l’estetica.

Come regista e fotografo, Fan Ho ha ottenuto molteplici riconoscimenti e ha ispirato molti fotografi moderni, tra cui Alan Schaller. Molti fotografi cercano di imitare il lavoro di Fan Ho in chiave moderna, perdendo spesso la naturalezza e l’armonia nelle forme che lo ha reso unico, lasciando un’impressionante eredità artistica che continua ad ispirare molte generazioni di fotografi di strada. Il suo lavoro ci invita a guardare il mondo intorno a noi con occhi nuovi, e a catturare la poesia e la bellezza della vita quotidiana.

L'eredità di Fan Ho vive nei suoi lavori, come i libri Hong Kong Yesterday e The Living Theatre , che continuano a ispirare generazioni di fotografi moderni.





Buona fotografia a tutti

Fan Ho

Fan Ho, note biografiche

Nato a Shanghai, 8 ottobre 1931 morto a San Jose, 19 giugno 2016 è stato un fotografo, regista e attore cinese.

Allo scoppio della guerra nel 1941, i genitori di Ho furono bloccati a Macao per alcuni anni e Fan Ho fu lasciato alle cure di un domestico a Canton. Con la sua famiglia emigrò a Hong Kong nel 1949. Colonia britannica, Hong Kong nel giro di pochi anni vide quadruplicare la sua popolazione in fuga dalle guerre, dapprima a causa della guerra mondiale e dell'invasione della Cina da parte dei giapponesi ed in seguito dalla guerra civile tra i comunisti di Mao Zedong e il Kuomintang. Appena arrivato in città, il padre, un commerciante benestante, aprì una tipografia. Ha iniziato a fotografare molto giovane con una vecchia Kodak Brownie del padre, in seguito con una biottica Rolleiflex che a 14 anni suo padre gli regalò. Le sue immagini mostrano un fascino per la vita urbana, i vicoli, i bassifondi, i mercati, le strade. Gran parte del suo lavoro consistette nel fotografare venditori ambulanti, ragazze e bambini. Per sviluppare i suoi rullini fotografici aveva usato la vasca da bagno di famiglia, ben presto accumulò un significativo numero di fotografie bianconero, con cui aveva raccontato Hong Kong negli anni '50 e '60, anni in cui la città si stava trasformando e si apprestata a divenire un grande centro metropolitano.

Quella Rolleiflex, Ho la usò per tutta la sua carriera.

Fan Ho è stato membro della a, della y e della Royal Society of Arts in Inghilterra e membro onorario delle società fotografiche di Singapore, Argentina, Brasile, Germania, Francia, Italia e Belgio[8]. È stato nominato uno dei "dieci migliori fotografi del mondo" dalla Photographic Society of America tra il 1958 e il 1965.

Dal 1961 al 1994, Ho è stato anche un affermato regista e attore, girando un vasto numero di film. In principio ha lavorato con Shaw Brothers fino al 1969, principalmente come attore, per poi diventare regista lavorando con varie compagnie cinematografiche tra Hong Kong e Taiwan[10]. Tre dei suoi film hanno fatto parte della "Selezione Ufficiale" dei festival Internazionali, come Cannes, Berlino e San Francisco; e cinque dei suoi film sono stati selezionati nella "Collezione permanente" del Taiwan Film Institute e del National Film Archive di Hong Kong. È stato attivo anche nel settore del cinema erotico con film come Dalla Cina con amore... in Danimarca con furore (Adventure in Denmark, 1973), Girl with the Long Hair (1975) e Temptation Summary (1990) di grande successo in Oriente. La moglie e i figli di Ho emigrarono a San Jose, in California, nel 1979 per permettere loro di seguire un'istruzione universitaria, cui seguì anche lui nel 1996, dopo essersi ritirato dal cinema[14]. La figlia, Claudia, afferma che quando si ritirò dal cinema e venne in America si sentì sempre più scontento e scoraggiato per quello che considerava un fallimento nel perseguire l'arte e anche la sua salute cominciò a declinare. I familiari gli consigliarono di riprendere la sua attività fotografica; allora, riprese in mano i suoi vecchi negativi e iniziò a mostrare le sue fotografie in varie gallerie. Un incontro casuale con Mark Pinsukanjana della Galleria Modernbook di Palo Alto gli offrirà la possibilità di esporre nel 2000 la sua prima mostra personale dagli anni '60.

La Modernbook ha continuato a proporre le sue foto e nel 2006 sono state esposte a New York, nello stesso anno è uscito il catalogo Honk Kong Yesterday che in copertina riportava la famosa immagine Approaching Shadow (scattata nel 1954). Molte delle foto che ha ristampato in questo periodo sono state pubblicate per la prima volta nella sua monografia A Hong Kong Memoir nel 2014, dopo averle esposte ancora alla Galleria Modernbook nel 2011 e nel 2014.

Fan Ho è morto a San Jose il 19 giugno 2016 a causa di una polmonite. 32 fotografie scattate nel 1950 a Hong Kong ed oggetti personali, tra cui la sua Rolleiflex e il primo libro pubblicato, Thoughts on Street Photography, sono state esposte nella galleria Sotheby's di Hong Kong nel giugno 2017]. Una nuova monografia, Portrait of Hong Kong, è stata pubblicata nello stesso mese in concomitanza con la mostra. Portrait of Hong Kong contiene 153 nuove fotografie di strada che sono state selezionate tra 500 negativi scelti da Ho prima di morire nel 2016. Dopo la sua morte, i familiari hanno impiegato un anno per completare il progetto.

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